Scuola, battaglia di firme sul caso «Catullo»

di Alessandro Gatta
Desenzano: l’attuale edificio della «Catullo»
Desenzano: l’attuale edificio della «Catullo»
Desenzano: l’attuale edificio della «Catullo»
Desenzano: l’attuale edificio della «Catullo»

Tempo poche ore (se non già ieri sera), sulla piattaforma change.org saranno state raggiunte le mille firme di contrarietà alla localizzazione della nuova scuola «Catullo» di Desenzano: i firmatari contestano il consumo di suolo nell’area affacciata su via Michelangelo, di fianco al Parco del Laghetto e a pochi passi dalle piscine e dal campo Tre Stelle. Il progetto prevede l’edificazione ex novo di una scuola media in cui saranno trasferiti gli oltre 500 studenti dell’attuale Catullo di via Pace la cui struttura, riferiscono i tecnici, sismicamente non è più a norma. Il nuovo edificio costerà poco meno di 7 milioni: di questi circa 5 saranno finanziati dallo Stato. L’iter prosegue: chiuso il bando europeo per la progettazione, a breve sarà assegnato l’incarico. Entro fine anno il progetto sarà pronto e poi dovrebbero iniziare i lavori, che si concluderanno nel 2024. Intanto si ragiona a un piano che prevede di abbattere la scuola attuale per far posto ai bambini dell’elementare Laini, che sarà svuotata e forse venduta. Tornando alla media bis, si svilupperà su due piani, in due corpi di fabbrica da 1.120 metri quadri ciascuno con mensa, palestra, auditorium e biblioteca, in un’area di circa settemila metri. «Non siamo contrari alla scuola ma al luogo - spiega Gregorio Trebucchi, tra i promotori della raccolta firme - e quindi chiediamo che si prenda in considerazione la posizione di tanti cittadini che vogliono tutelare un’area verde». L’operazione è contestata anche dalle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle esprime perplessità: «Con la realizzazione del nuovo complesso si priverebbero i cittadini di uno spazio fruibile. Ma se la scelta è fatta, chiediamo di salvare il salvabile, i 24 alberi esistenti, e di favorire l’interazione con il Parco. Siamo contrari anche all’ipotesi di vendere ai privati l’area occupata dalla Laini». PURE il centrosinistra dice no alla localizzazione, giudicata troppo vicina alle scuole di Rivoltella, e propone un nuovo edificio alle Grezze. «Il finanziamento dello Stato non deve essere strumento per sacrificare un’area verde - fa sapere Maurizio Maffi del Pd -. L’operazione Laini-Catullo serve solo a fare cassa, metri cubi di residenziale da vendere ai privati». Ma il sindaco non cambia idea: «Prima di tutto, tra quelli che hanno firmato vorrei sapere quanti sono di Desenzano - incalza Guido Malinverno -. La Catullo dov’è oggi non può essere ristrutturata: la nuova scuola la facciamo in un’area verde che è un parcheggio e salveremo gli alberi. Sul resto solo ipotesi, ma anche la Laini non è norma, e ricavarne lo stesso volume compatibile con la zona residenziale finanzierebbe un’altra scuola». •

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