SIRMIONE

«Selfie», video gardesano al Giffoni Festival

di Alessandro Gatta
Applausi alla prima del clip girato in collaborazione con la Polstrada Bresciaoggi protagonista «cartaceo» dell'opera cinematografica
Il protagonista e una delegazione della Polizia stradale alla prima del cortometraggio «Selfie»
Il protagonista e una delegazione della Polizia stradale alla prima del cortometraggio «Selfie»
Il protagonista e una delegazione della Polizia stradale alla prima del cortometraggio «Selfie»
Il protagonista e una delegazione della Polizia stradale alla prima del cortometraggio «Selfie»

«Mi chiamo Leonardo e ho 9 anni». Comincia così, alla stazione di Desenzano, il viaggio del giovanissimo protagonista di «Selfie», il cortometraggio presentato in anteprima al Giffoni Film Festival - e giovedì sera anche sul Garda, a Sirmione. Si tratta di un video realizzato dagli studenti degli istituti comprensivi Desenzano II Trebeschi, Valtenesi, Calcinato, in collaborazione con la Polstrada, il servizio 118 e la centrale operativa del 112 e i Vigili del Fuoco e Aci. L'opera cinematografica a sfondo sociale ha coinvolto a vario titolo una galassia di associazioni, comitati e sponsor privati - impossibile citarli tutti - con il contributo (anche economico) di sette Comuni del Garda. Un percorso educativo di prevenzione straordinario, sul tema della sicurezza e dell'educazione stradale e che per la prima volta è diventato un film: verrà trasmesso e diffuso in tutte le scuole d'Italia con il supporto dei ministeri dell'Interno e delle Infrastrutture. Un progetto figlio di una collaborazione costruttiva tra enti e associazioni, volontari, genitori e studenti, e a cui ha orgogliosamente partecipato anche Bresciaoggi, protagonista «cartaceo» di alcune scene del cortometraggio. Tutto ruota attorno alla storia del piccolo Leonardo, appunto, che parte alla ricerca del professor Bruno, quello che 9 anni prima ha provocato un terribile incidente stradale e ha ucciso i suoi genitori, invadendo la corsia opposta mentre con il cellulare si scattava un selfie. Un viaggio a ritroso tra flash back e incontri in diretta, magistralmente ricostruito nella pellicola diretta da Renato Cipriani e prodotta dalle professoresse Elena Merigo e Laura Butti. Alla fine Leonardo il «suo» professore lo troverà, grazie all'aiuto della piccola Alice, una ragazzina incontrata per strada, alla spiaggia del Desenzanino. Spalancherà la porta per presentargli un conto salatissimo, raccontato sulla prima pagina (versione fiction) del Bresciaoggi, composta dalla redazione Provincia con il supporto della tipografia, appositamente per le riprese. «Coppia muore nello schianto. ILLESO IL LORO FIGLIO neonato», recita il titolo della pagina che Leonardo ritrova con una ricerca in biblioteca. Un ritrovamento che spinge il ragazzino fino a Bruno.Leonardo forse cerca vendetta, prima di entrare nella stanza dove lo attende Bruno stringe il pugno: ma non appena lo vede cambia idea e fa un passo indietro. Quello che fino ad un attimo prima considerava il responsabile della sua tragedia familiare è rimasto paralizzato su una sedia a rotelle. «Volevo incontrarti per ricordarti il male che mi hai fatto - dice Leonardo - ma ora che ti ho visto so che non lo dimenticherai mai». Un mare di applausi alla «prima» di Palazzo Callas a Sirmione: onore al merito ai due principali protagonisti, il piccolo Leonardo (interpretato da Jacopo Maffazioli) e il professor Bruno (Romano Borelli). In sala presenti anche Barbara Barra, dirigente Polstrada Brescia, e Claudio Mare direttore dell'Areu.oCOPYRIGHT

Suggerimenti