Sì al Comparto Marconi Non più appartamenti ma uffici, studi e agenzie

di Alessandro Gatta
Il complesso direzionale commerciale di via Marconi a Desenzano
Il complesso direzionale commerciale di via Marconi a Desenzano
Il complesso direzionale commerciale di via Marconi a Desenzano
Il complesso direzionale commerciale di via Marconi a Desenzano

Semaforo verde in conferenza dei servizi per il «Comparto Marconi», tecnicamente un Suap in variante al Piano di governo del territorio, sull’area commerciale di via Marconi a Desenzano nota come Centro Zeta, di fronte alla Federal Mogul e all’ex Fili Legnami, oggi supermercato Eurospin, dove un tempo c’era un distributore di Gpl con autolavaggio e che ora ospita invece i locali Roadhouse, Honorè e Calavera per il settore food, parrucchiere ed estetista, vari uffici e pure un centro fitness. Si aggiungeranno ora altri spazi per attività economiche, studi professionali e uffici: niente di dimensioni o di impatto esagerato, si può dire, ma il segno che in questo momento chi investe preferisce farlo su qualcosa di diverso dalle case, perchè la domanda e l’offerta a Desenzano oggi si incontrano altrove, non sul residenziale di target medio. Con il Suap (Sportello unico attività produttive) in variante viene meno la programmazione prevista dal Piano del territorio, che alla parte commerciale – già esaurita con le attività esistenti – avrebbe voluto affiancare un ambito di tipo residenziale, cioè abitazioni: non si faranno. LA VARIANTE di fatto prevede lo storno delle previste superfici residenziale per dare spazio ad altri 887 metri quadrati e 2.611 metri cubi di superfici e volumi «ricompresi nella sfera direzionale», in parte già assegnati. Al primo piano troveranno posto infatti uno studio dentistico, un’agenzia di viaggi e uffici sul fronte di via Marconi, mentre sul retro sono attesi uffici di tipo amministrativo. Ma se intanto tutta la zona continua a trasformarsi, con nuove attività che sorgono dall’Eurospin al Centro Zeta, dall’altra parte della strada in via Marconi rimane il fantasma ingombrante dell’ex Federal Mogul, una fabbrica chiusa ormai da quasi un decennio, con sei edifici vuoti per un totale di 22 mila mq di superficie coperta, su un terreno di oltre 34 mila, una bonifica in corso, una destinazione (ancora) produttiva. Oggi è così, domani chissà.

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