a palazzo chigi

Siccità, l'emergenza Garda arriva sul tavolo del governo

di Katia Ferraro
L’allarme per la grave carenza nei bacini al centro dell’attenzione nazionale. Dopo il sopralluogo del sottosegretario Morelli, che dice: «Situazione complessa», il Benaco è fra i temi del vertice di oggi a Roma con la premier Meloni
Il lago alla spiaggia della Riva Grande a Villa di Gargnano: situazione sempre preoccupante
Il lago alla spiaggia della Riva Grande a Villa di Gargnano: situazione sempre preoccupante
Il lago alla spiaggia della Riva Grande a Villa di Gargnano: situazione sempre preoccupante
Il lago alla spiaggia della Riva Grande a Villa di Gargnano: situazione sempre preoccupante

Anche il lago di Garda sarà portato all’attenzione del Tavolo interministeriale per l’emergenza siccità che si riunisce oggi, 1° marzo,  a Palazzo Chigi, presieduto dalla premier Giorgia Meloni e composto dai rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dell’Agricoltura, degli Affari europei e del Dipartimento per la Protezione civile. Lo ha assicurato ieri mattina il senatore Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), che ha raggiunto Peschiera del Garda per incontrare il gestore governativo della Navigazione laghi Maggiore, di Garda e di Como Donato Liguori e il direttore di esercizio di Navigarda Giuseppe Mafale, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale arilicense: la sindaca Orietta Gaiulli, la sua vice Elisa Ciminelli e l’assessore Filippo Gavazzoni.

Il sottosegretario Morelli: «Obiettivo del governo: risolvere l'emergenza idrica»

Una visita, ha spiegato Morelli, programmata per capire quali sono i problemi più sentiti sul territorio in relazione alla siccità, dalla navigazione pubblica di linea rappresentata da Navigarda alla vocazione turistica dell’area. Il sopralluogo «Il governo ha deciso di prendere atto della situazione e intavolare una discussione seria che possa prevedere soluzioni contingenti per l’emergenza attuale, ma anche una pianificazione pluriennale di interventi con il coinvolgimento di vari ministeri», ha sottolineato Morelli. L’obiettivo «è risolvere un’emergenza idrica che sul lago di Garda e i grandi laghi del nord ha un interesse anche dal punto di vista turistico», ha proseguito, senza dimenticare altri settori quali «l’agricoltura, la produzione idroelettrica e l’approvvigionamento idropotabile» perché «è interesse nazionale salvaguardare un bene fondamentale come l’acqua: partiamo dal Garda per dare il segnale che il Governo c’è».

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L’abbassamento dei livelli si ripercuote sulla navigazione, di linea e non, «importante nel sistema Garda, che ogni anno conta 26 milioni di presenze turistiche e ha nel trasporto pubblico una delle sue punte di diamante», ha proseguito il sottosegretario. In ballo c’è anche l’ipotesi di un commissario nazionale per la crisi idrica, già previsto dal governo Draghi ma mai nominato o, come suggerito dal consigliere regionale del Veneto Alberto Bozza (Forza Italia), un commissario per ogni bacino idrografico. Ipotesi commissario «Sarà uno degli argomenti trattati nell’ambito del tavolo interministeriale», ha risposto Morelli, «la materia è complessa, ogni territorio ha le sue problematiche e il tema della disponibilità della risorsa idrica è nazionale e abbraccia ambiti diversi», motivo per cui anche l’eventuale figura del commissario «deve essere valutata da molti punti di vista rispetto al solo Garda».

Il livello del lago continua ad essere basso

Garda che in questi giorni si attesta sui 45 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, valore più che dimezzato rispetto alla condizione ritenuta ottimale anche per l’avvio, ad aprile, della stagione irrigua. «Con questo livello ci aspettiamo un’estate difficile», ha commentato il direttore di esercizio Mafale, ricordando tuttavia che il servizio pubblico è stato garantito anche in anni critici come il 2003 e il 2007, quanto fu toccato il livello di 8 centimetri sullo zero idrometrico.

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«Se il decorso sarà questo dovremo anticipare alcuni accorgimenti, come la sostituzione degli aliscafi con i catamarani per le corse rapide, le limitazioni ai mezzi pesanti nelle tratte Torri-Maderno e le modalità di approdo ad alcuni pontili». Per risparmiare quanta più acqua possibile, da lunedì è ulteriormente sceso lo scarico nel Mincio attraverso la diga di Ponti-Salionze, passato da 9 a 8 metri cubi al secondo, il minimo per garantire il deflusso vitale del fiume.•.

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