«Sigilli» al festival, scoppia la polemica

di L.SCA.
Rockerellando: chiuso dopo due verbali delle forze dell’ordine
Rockerellando: chiuso dopo due verbali delle forze dell’ordine
Rockerellando: chiuso dopo due verbali delle forze dell’ordine
Rockerellando: chiuso dopo due verbali delle forze dell’ordine

Continua anche senza musica il «concerto» di Rockerellando, chiuso bruscamente dopo una notte di «disturbi» sonori rilevati da Polizia locale e carabinieri fino all’alba. Dopo la multa e la sospensione del festival decisa dal sindaco di Toscolano Maderno Delia Castellini, per «l’inosservanza dei limiti dell’orario di attività musicale», la vicenda continua ad alimentare discussioni e polemiche. Non solo sul Garda, ma in tutta la provincia, dopo la presa di posizione di 11 associazioni in solidarietà con il gruppo «Liberamente», che aveva organizzato la rassegna. A CHIEDERE «massima chiarezza» è la Rete Fésstival dei festival indipendenti bresciani, che raggruppa le associazioni Primo maggio rock festival di Leno, D-Skarica Volt, Il Graffio Premio musica da bere, MusicalZoo, Diluviofestival, Il Solstizio festival d’Erbanno, L’impronta restart, Liberidì, Tanaliberitutti, Festa del Primo maggio di Cologne e Keepon Live, associazione di categoria dei Live club e festival Italiani. Lo stop a «Rockerellando» costituirebbe, scrivono nella lettera inviata al sindaco, «un precedente di enorme gravità in termini di gestione dell’ordine pubblico durante gli eventi di musica dal vivo e dei rapporti tra organizzatori di festival e istituzioni». La tesi è che lo stop immediato, con conseguenti mancati introiti, sia stato sproporzionato all’entità del danno: «Se ci si fosse limitati a sanzionar le infrazioni accertate, tutto sarebbe rientrato senza ulteriori strascichi». Gli organizzatori dell’associazione Liberamente parlano inoltre di «pressioni» e di «evidente clima ostile da parte delle autorità fin dal primo giorno», sostenendo che alle 0.39, con l’arrivo della Polizia locale, il concerto era stato interrotto, con tante di scuse agli agenti per «un’incomprensione sull’orario». Ma la musica udita fino all’alba? Gli organizzatori si smarcano, attribuendola a possibili intrusi, sottolineando che l’area della festa è sempre accessibile da chiunque dal cancello del parco. Al netto delle polemiche di questi giorni, va registrata anche la volontà di organizzare a settembre «una due giorni di festa per recuperare quel che ci è stato tolto». L’auspicio è che l’idea possa incontrare il favore degli amministratori. Si potrebbe così chiudere la vicenda con una «partenopea» e amichevole stretta di mano: un «festival sospeso» al posto del caffè. •

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