Soccorsi in acqua Il rischio sanitario si supera coi cani

di L.SCAR.
I soccorritori della Sics nell’area operativa temporanea
I soccorritori della Sics nell’area operativa temporanea
I soccorritori della Sics nell’area operativa temporanea
I soccorritori della Sics nell’area operativa temporanea

I dati sul saliscendi dei contagi non permettono un grande ottimismo, e vista la situazione, almeno sul Garda ci si è attrezzati per applicare il concetto del distanziamento anche nel campo dei salvataggi in acqua. Accade sulla spiaggia del lungolago di Maderno (di fronte all’ex campo ippico) dove da ieri, e per tutte le domeniche di luglio, hanno iniziato a prestare servizio dalle quattro alle sei unità cinofile degli associati della «Scuola italiana cani salvataggio» (Sics), che ha sede appunto sul Benaco e che è la più grande organizzazione nazionale che si occupa di soccorsi in acqua con cane e conduttore. La sede della scuola si trova a qualche centinaio di metri più a Sud, nel parco e nella spiaggia della onlus Fobap di Fasano, ma di questi tempi i volontari con i loro inseparabili labrador e terranova hanno traslocato a margine della ciclopedonale, sul promontorio di Toscolano Maderno, pronti, se dovesse servire, a mettere in pratica le nuove tipologie di salvataggio perfezionate da Ferruccio Pilenga, fondatore della Sics; modalità che proprio per la necessità del distanziamento sociale non prevedono contatti «umani» diretti. OGGI QUINDI l’approccio a una missione avverrebbe con cani baywatch, oppure trasportati all’altezza di una eventuale persona in difficoltà a bordo di tavole da surf. Entrambe soluzioni che consentono di effettuare un salvataggio efficace anche in questa estate ancora ampiamente caratterizzata dal rischio sanitario. •

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