salò

«Spazi, aule e trasporti Un flop inaccettabile»

di Luciano Scarpetta
Il liceo scientifico Fermi di Salò: a una settimana dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti sono alle prese con vecchie e nuove problematiche
Il liceo scientifico Fermi di Salò: a una settimana dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti sono alle prese con vecchie e nuove problematiche
Il liceo scientifico Fermi di Salò: a una settimana dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti sono alle prese con vecchie e nuove problematiche
Il liceo scientifico Fermi di Salò: a una settimana dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti sono alle prese con vecchie e nuove problematiche

Problematiche strutturali mai risolte amplificate dall'effetto domino delle misure varate per fronteggiare il contagio che hanno imposto un taglio di passeggeri sui bus degli studenti pendolari. A poco più di una settimana dall'inizio dell'anno scolastico, le lezioni per gli alunni raggiungere il liceo scientifico Enrico Fermi di Salò restano un'odissea.

Il dossier dei presunti disservizi è stato redatto dai genitori degli studenti e girato alla dirigente scolastica Gabriella Podestà, all'Ust Brescia, all'Ufficio scolastico regionale lombardo, all'assessore regionale all'Istruzione, alla segreteria del Miur, al sindaco di Salò, al prefetto di Brescia. Tra i destinatari anche il consigliere delegato all'edilizia scolastica della Provincia ed il direttore dell'agenzia del trasporto pubblico locale di Brescia.
«Cosa è stato fatto negli anni per ovviare al problema della mancanza delle aule? - si chiedono i genitori -. Classi itineranti, classi contemporaneamente in palestra, mancanza di laboratori e biblioteca sono gli effetti più evidenti dell'inadeguatezza degli spazi. Possibile venga accettato un numero di studenti superiore alla capienza?». Nel mirino è finita la didattica a distanza. «In questa prima settimana i docenti hanno fatto un grande sforzo per essere connessi in sincrono, tra oggettive difficoltà che li hanno costretti a rinunciare alla lezione stessa. La decisione poi di proporre Dad asincrona è sconcertante con il rischio che gli alunni svolgano compiti supplementari senza essere guidati, gestendosi in autonomia». Secondo i genitori tutto non sarebbe poi causato dalla pandemia, ma «solo ed esclusivamente dalla storica carenza di aule».

Capitolo organizzazione scolastica. «Perché gli studenti non possono usufruire del tempo della ricreazione per scendere in giardino rimanendo invece seduti per 5 ore al proprio posto con le mascherine indossate?», si domandano ancora i genitori. La richiesta è di una ricreazione dopo almeno la metà delle ore. «Perché - si legge nel dossier - non viene utilizzata la palestra?».Il doppio turno infine, dettato dall'esigenza di sgravare i trasporti, è come la classica coperta corta che in questo caso sta comportando ripercussioni sull'organizzazione delle famiglie. «Nonostante i disservizi - affermano i genitori - non ci sono rassicurazioni sull'implementazione di nuove corse da e verso il liceo». Qualche studente per entrare alle 10 deve comunque servirsi del bus utilizzato dai coetanei che entrano alle 8. Alle 14 inoltre diversi alunni devono attendere oltre un'ora per salire su un bus rincasando in qualche caso alle 18. «Se questa organizzazione dovesse protrarsi, alcune famiglie si vedranno costrette a trasferire i figli in altre scuole», annunciano le mamme e papà degli studenti. Proposte? «Si potrebbe strutturare meglio l'orario con ore di 50 minuti che permettano a tutte le classi di uscire ad orari più consoni come avviene in altre scuole gardesane».

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