Struggente addio a Viola «Portavi sempre il sole»

Centinaia  di persone si sono strette attorno alla famiglia della giovane nel giorno più difficile da affrontareIl sorriso  di Viola, strappata alla vita a 14 anni da un assurdo incidente
Centinaia di persone si sono strette attorno alla famiglia della giovane nel giorno più difficile da affrontareIl sorriso di Viola, strappata alla vita a 14 anni da un assurdo incidente
Centinaia  di persone si sono strette attorno alla famiglia della giovane nel giorno più difficile da affrontareIl sorriso  di Viola, strappata alla vita a 14 anni da un assurdo incidente
Centinaia di persone si sono strette attorno alla famiglia della giovane nel giorno più difficile da affrontareIl sorriso di Viola, strappata alla vita a 14 anni da un assurdo incidente

In cielo volano palloncini viola, come il suo nome, liberati dai suoi compagni di scuola. Solo poco prima, al microfono, il pianto disperato di papà Roberto. «Lo sapevo che eri speciale – ha detto, in lacrime –. E l’ho saputo dal 14 dicembre 2006, quando sei nata. Ho messo il vestito del mio matrimonio, e durante il tragitto verso l’ospedale, all’altezza di Virle, ho visto una meteora nel cielo. In quel momento ho capito che eri arrivata tu. Amore mio, eri un vulcano: dove c’eri tu, ci si divertiva sempre. Ogni giorno ci donavi il sole e il sereno». Sono questi gli ultimi attimi della commovente cerimonia di ieri pomeriggio nel piazzale della chiesa di Portese per l’ultimo saluto a Viola Balzaretti, morta sabato scorso a soli 14 anni in un tragico incidente tra le mura di casa, uccisa da un colpo di fucile esploso per sbaglio. Su quanto accaduto gli inquirenti hanno le idee chiare tanto che non è stata disposta l’autopsia. C’era davvero tutto il paese, centinaia di persone con lo sguardo basso; il silenzio rotto solo dall’omelia del parroco don Graziano Benetti, e il lutto cittadino proclamato a San Felice con le bandiere a mezz’asta, le serrande abbassate dei negozi, un momento di ricordo anche a scuola. «Avremmo voluto dirti tante cose, guardando dritto nei tuoi occhi, grandi e profondi – ricorda un altro dei presenti –. Saresti diventata una donna bellissima, avremmo voluto scegliessi il tuo futuro così come te lo eri immaginato. Avremmo voluto solo averti ancora con noi». La salma è arrivata ancora prima delle 14.30: la folla si è aperta al suo passaggio, in testa c’erano papà Roberto e mamma Lina, con loro il fratellino di Viola. L’hanno accompagnata fin sotto il palco senza mai togliere la mano dal feretro, come a non volerla lasciare da sola. A smorzare le lacrime le parole di don Graziano. «Dobbiamo continuare così, ad essere solidali gli uni con gli altri per ritrovare il coraggio di vivere – ha detto il parroco –. In questi giorni siamo stati vicini non solo alla famiglia, ma alla comunità: siamo tutti in lutto per quanto successo a Viola, figlia della nostra comunità. Le parole non bastano, dobbiamo tornare a respirare il profumo della serenità, e per farlo c’è bisogno dell’aiuto fraterno e della solidarietà. Sosteniamoci l’un l’altro, e facciamolo riprendendo il mandato di Viola su questa terra. Questo mandato ha potuto solo cominciarlo, ora sta a noi, a ciascuno di noi, portarlo avanti in suo nome. Tocca a noi, ai familiari, agli amici e ai compagni di scuola: solo così lei continuerà a vivere in mezzo a noi». E poi, rivolgendosi ai coetanei della giovanissima: «Viola era gioia, esuberanza, serenità, sorrisi, impegno nello studio. Ecco ora dovete essere voi a dire lo faccio per Viola, perché lei non ha potuto, allora lo faccio io. È a questo che dovete pensare quando studierete qualcosa di difficile. Dovete fare come le amiche di Greta, uccisa dal motoscafo di due tedeschi sconsiderati, che hanno chiesto al rettore di potersi laureare per lei, per onorarla». Suonano le campane, il sole è ancora alto: tutto intorno sembra primavera, ma nei cuori è già un tristissimo autunno. I compagni di Viola, gli studenti del liceo Enrico Medi di Salò, si alzano in piedi uno alla volta, uno dietro l’altro: si avvicinano a quei palloncini, che tutti vedevano, ce ne sono di bianchi ma sono soprattutto viola. Come il suo nome, ora sono in alto nel cielo. Proprio come Viola.•.

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