Sul Garda il Lugana batte anche la pandemia

di Giuseppe Spatola
I vini Borgo la Caccia riconosciuti di «qualità sostenibile»
I vini Borgo la Caccia riconosciuti di «qualità sostenibile»
I vini Borgo la Caccia riconosciuti di «qualità sostenibile»
I vini Borgo la Caccia riconosciuti di «qualità sostenibile»

La natura batte anche la pandemia regalando una annata straordinaria tra i vigneti dele coline che incorniciano il Garda. E il 2021 si apre con il Lugana Doc 2020 della cantina Borgo la Caccia, che quest'anno ha ottenuto la certificazione di Qualità Nazionale produzione Integrata, SQNPI, di qualità sostenibile. Chi sceglierà di degustare questo vino bianco, dal gusto morbido ed elegante ingentilito da profumi suadenti di agrumi e frutta, saprà di bere un vino coltivato e prodotto con regole che rispettano la Natura e la salute dell'uomo. «La Tradizione abbinata all'innovazione tecnologica, ci ha permesso di difendere l'ambiente, ricercando metodi produttivi naturali, in modo da creare vini sempre più sostenibili - ha spiegato Andrea Bonomelli titolare della Cantina Borgo la Caccia -. Questa certificazione rappresenta a tutti gli effetti gli sforzi fatti in questi anni per dimostrare che si può lavorare bene anche rispettando l'ambiente. Il Lugana rappresenta l’anima di un territorio coltivato con passione e rispetto della natura. Un “amore sostenibile” per le colline moreniche, cuore del lugana doc, dove il tempo è scandito dai ritmi della tradizione e ogni bottiglia si fa scrigno di un mondo fatto di passione e gusto». Ma sulle colline di Pozzolengo, dove ha sede la tenuta di Borgo la Caccia, la tradizione si unisce con la solidarietà. Malgrado la pandemia abbia morso pesantemente l’economia, nelle cantine gestite da Enocaccia si è riusciti anche a sostenere la comunità di recupero Lautari, che ha sede a Monte Ingrana di Pozzolengo, mettendo a disposizione 60 mila bottiglie di una linea prodotta appositamente per i ragazzi seguiti nel reinserimento sociale. Le bottiglie, che si sommano alle 170 mila prodotte da Borgo la Caccia, sono state acquistate da chi ha voluto sostenere con una donazione la comunità stessa. Un modo ingegnoso per battere la pandemia e guardare al futuro con ottimismo. «In un momento di estrema difficoltà - ha ricordato Bonomelli che è pure presidente di Lautari - i ragazzi hanno saputo trasformare la crisi in una opportunità. La nostra realtà non gode di sostegni statali e con la raccolta fermata dal Covid siamo stati spinti a trovare nuove strade». In questo senso i vigneti dove i giovani cercano di superare le loro dipendenze hanno teso la mano sostenendo l’opera dei Lautari dove oggi, alle 13, è atteso l’europarlamentare Angelo Ciocca. • Giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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