Tasse azzerate, Limone è un paradiso fiscale

di Luciano Scarpetta
Il turismo a Limone non ha pagato dazio all’effetto coronavirus
Il turismo a Limone non ha pagato dazio all’effetto coronavirus
Il turismo a Limone non ha pagato dazio all’effetto coronavirus
Il turismo a Limone non ha pagato dazio all’effetto coronavirus

Limone si scopre un paradiso fiscale nell’accezione più nobile del termine. Già, perché nel paese bresciano più a nord della riviera gardesana, le tasse non si evadono, semplicemente non ci sono. L’Amministrazione civica con un provvedimento senza precedenti ha deciso l’azzeramento in modo indistinto di tutti i tributi comunali. Allo studio c’è anche il taglio dell’80% della Tari che sarà finanziato con risorse proprie di bilancio. Non sarà neppure introdotta l’addizionale Irpef. I servizi non saranno ridimensionati anzi, il Comune introdurrà forme di sostegno straordinarie per fare fronte alla crisi post-pandemia. A finanziare le misure socio-economiche che fanno apparire Limone come una sorta di principato esclusivo, sarà quello che è un giacimento di risorse per il paese. Il borgo secondo in Lombardia solo a Milano per presenze turistiche dispone di circa 9.000 posti letto distribuiti tra 98 hotel, alberghi, B&B e campeggi, oltre 60 bar e ristoranti e 80 negozi. (...)

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