Tav Brescia-Verona,
il giorno
del via libera

di Valentino Rodolfi
Il premier  Conte e il ministro Toninelli: oggi lo «sblocca cantieri»
Il premier Conte e il ministro Toninelli: oggi lo «sblocca cantieri»
Il premier  Conte e il ministro Toninelli: oggi lo «sblocca cantieri»
Il premier Conte e il ministro Toninelli: oggi lo «sblocca cantieri»

Se lo scrivono e lo confermano gli esponenti più autorevoli del Movimento 5 Stelle sul territorio, non possono esserci dubbi che sia vero: la Tav Brescia-Verona (con la tratta collegata di Vicenza e Padova) rientra fra le grandi opere che con il cosiddetto «Decreto sblocca cantieri» verranno, appunto, sbloccate. ACCADRÀ OGGI, quando il dossier infrastrutture arriverà come annunciato sul tavolo del Consiglio dei ministri. Le prime avvisaglie di questa accelerazione sulla Tav Brescia-Verona risale a 10 giorni fa, quando il ministro Danilo Toninelli aveva aperto alla realizzazione dell’opera: «Sarà resa efficiente e sostenibile, nel pieno rispetto dei soldi dei cittadini e dell’interesse pubblico». Era seguita una sostanziale conferma da parte del sottosegretario Mattia Fantinati, 5 Stelle veronese, con i primi riferimenti all’imminente inserimento nel decreto sblocca cantieri. Un’esternazione eloquente è giunta ieri dal bresciano Dino Alberti, già deputato e oggi consigliere regionale dei 5 Stelle in Lombardia: «Domani il Consiglio dei ministri - scriveva Alberti ieri sulla sua pagina ufficiale Facebook, riferendosi alla seduta odierna a palazzo Chigi - darà il "via libera definitivo" (per altro mai bloccato) ad una grande opera che purtroppo non trova alcuna ragion d'essere. Ma dall'altra parte - conclude - le porte sono chiuse». AL TELEFONO Alberti conferma: «È così, ma non so se verrà sbloccato il progetto “ufficiale“, o se sia possibile una revisione in senso meno costoso e impattante, utilizzando la linea storica. Quello che so è che oggi Cepav Due ha il coltello dalla parte del manico, ma il progetto deve ottemperare 309 prescrizioni: vigileremo - garantisce - affinchè tutte queste prescrizioni, che investono importanti criticità sull’ambiente, sulla viabilità e sull’economia dei territori, vengano ottemperate in sede di progetto definitivo. Anche perchè le 309 prescrizioni sono 309 possibili ricorsi: non è che finisca qui». Intanto, salvo colpi di scena, oggi arriverà lo «sblocco», che non si sa che cosa voglia dire: di fatto, questo è vero, la Tav Brescia-Verona non era mai stata bloccata. Il progetto definitivo è approvato dal luglio 2017, il progetto esecutivo aspetta solo un timbro, il contratto del primo lotto di lavori con il consorzio Cepav Due è firmato dal maggio 2018 per un miliardo e 645 milioni più Iva. Solo una revoca delle concessioni da parte dello stesso ministro Toninelli, avrebbe potuto davvero «bloccare» ciò che domani il Consiglio dei ministri andrà a «sbloccare». Avanti adagio. comunque: Cepav Due ha dichiarato che le opere alla tratta ferroviaria inizieranno non prima del maggio 2020 e i lavori preparatori (bonifiche, demolizioni eccetera) a ottobre 2019. PIUTTOSTO, una domanda: che fine ha fatto l’analisi costi-benefici? Secondo i bene informati sarebbe stata consegnata, ma senza pubblicità. Saldo negativo, ma a favore dell’opera ci sarebbero altri fattori. Per l’aspetto politico il sì della Lega, per quello economico le «penali» contenute nell’analisi tecnico-giuridica, strumento che integra la costi-benefici: Cepav Due parlava di mezzo miliardo di risarcimenti in caso di stop all’opera. Solo voci, però, indiscrezioni e basta. Oggi il Consiglio dei ministri. •

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