Tombea, sagra a mollo ma la «guerra» è vinta

di L.SCAR.
Le vacche che danno il latte per il Tombea non saranno «trasferite» La sagra dedicata al formaggio  è stata penalizzata dal maltempo
Le vacche che danno il latte per il Tombea non saranno «trasferite» La sagra dedicata al formaggio è stata penalizzata dal maltempo
Le vacche che danno il latte per il Tombea non saranno «trasferite» La sagra dedicata al formaggio  è stata penalizzata dal maltempo
Le vacche che danno il latte per il Tombea non saranno «trasferite» La sagra dedicata al formaggio è stata penalizzata dal maltempo

Pioveva a catinelle, ieri mattina, anche ai 1.257 metri dell’altopiano di Cima Rest, in Valvestino. Condizioni meteo inclementi che hanno purtroppo contribuito a tenere a distanza i visitatori potenziali della quarantesima edizione della «Sagra del formaggio». Pochissimi i produttori arrivati comunque tra i caratteristici fienili nella speranza di uno spiraglio di Sole. Si è scrutato inutilmente il cielo sotto le tensostrutture, ostaggi del maltempo, ingannando il tempo tra calici e aperitivi. «UN PECCATO - il commento del sindaco di Magasa Federico Venturini - non ci voleva proprio, proprio in occasione del quarantennale». Nata nel 1979 con l’intento di promuovere a livello agricolo e turistico il territorio di Magasa e di tutta la Valvestino, la sagra vede protagonisti i produttori locali con i loro formaggi, perché l’idea è di far conoscere non solo le bellezze naturalistiche della valle e le architetture longobarde dei fienili, ma anche i prodotti che riesce a dare, come l’ormai famoso e quasi introvabile formaggio d’alpeggio Tombea: solo 1400 forme prodotte all’anno. «Ci rifaremo con gli interessi l’anno prossimo», promette Venturini. Per ora, e non è poco, ci sono 192.800 motivi per festeggiare. Tanti sono gli euro stanziati per Magasa dalla Regione nel paniere complessivo di 3,5 milioni dedicato alla «Salvaguardia e valorizzazione dei sistemi malghivi» nell’ambito del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che consentirà la realizzazione di progetti destinati a far crescere l’agricoltura lombarda. Nello specifico a Magasa verrà sostenuta la tradizione del formaggio Tombea, regolato da un rigoroso disciplinare approvato dal consiglio comunale di Magasa nel maggio 2010 con marchio depositato. «Il fine è garantire la genuinità di un prodotto dell’eccellenza locale», continua il sindaco. Proprio un tentativo di aggirare le regole, si ricorderà, da queste parti si è scatenata una «guerra del formaggio», o meglio dei pascoli, perché uno dei cinque ultimi malgari voleva (e vuole) produrre il Tombea nel territorio di Capovalle. «Anche i giudici hanno stabilito che per produrre il Tombea è necessario utilizzare i pascoli comunali di Magasa - conclude Venturini -. Spiace per chi ha deciso di trasferirsi altrove, ma i regolamenti sono chiari». Attualmente solo moglie e figli dell’allevatore si sono trasferiti, mentre la stalla è ancora attiva sui pascoli di Denai. Per quanto? •

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