Torna Herr Franz Il Garda turistico si può risollevare

di Luciano Scarpetta
Herr Franz, il tipico turista tedesco: sarà riaperto il «corridoio»Tedeschi: per il Garda rappresentano tra il 40 e il 90% della clientelaAlberghi: secondo il Consorzio solo lo 0,05% ha già ripreso l’attività
Herr Franz, il tipico turista tedesco: sarà riaperto il «corridoio»Tedeschi: per il Garda rappresentano tra il 40 e il 90% della clientelaAlberghi: secondo il Consorzio solo lo 0,05% ha già ripreso l’attività
Herr Franz, il tipico turista tedesco: sarà riaperto il «corridoio»Tedeschi: per il Garda rappresentano tra il 40 e il 90% della clientelaAlberghi: secondo il Consorzio solo lo 0,05% ha già ripreso l’attività
Herr Franz, il tipico turista tedesco: sarà riaperto il «corridoio»Tedeschi: per il Garda rappresentano tra il 40 e il 90% della clientelaAlberghi: secondo il Consorzio solo lo 0,05% ha già ripreso l’attività

Tintinnavano i calici ieri pomeriggio sulla sponda bresciana del lago, dopo aver appreso dall’Ansa che Austria e Svizzera avevano consentito il «corridoio» ai turisti tedeschi per raggiungere l’Italia. CI VOLEVA questa ventata di ottimismo: al momento, da Sirmione a Limone su oltre 350 alberghi associati al Consorzio lago di Garda Lombardia, soltanto lo 0,05% (zero virgola zero) aveva riaperto, nella fondata convinzione che senza i tedeschi fosse inutile e anti-economico. Il direttore del Consorzio, Marco Girardi, dice che se lo aspettava da un giorno all’altro: «Chiusure selettive all’interno dell’Europa, favorendo ad esempio la Croazia a danno di Italia e Spagna, sarebbe stato dannoso e controproducente per l’Europa stessa». La notizia del via libera ai tedeschi è stata accolta con soddisfazione soprattutto a Limone, la località turistica più «internazionale» d’Italia con il suo 94,5% di ospiti stranieri: «Bellissima notizia - afferma il vice sindaco e albergatore FranceschinoRisatti -. Nei prossimi giorni riprenderemo gradualmente a riaprire le nostre strutture ed entro una settimana al massimo saremo pronti ad accogliere i primi ospiti». Si, perché senza tedeschi (stiamo parlando di oltre il 60% delle presenze complessive di tutto il lago) da queste parti è praticamente impossibile evitare di finire in perdita la stagione. «Fino a ieri - è l’analisi di Marco Girardi - tra i nostri 350 soci albergatori (su 800 attività ricettive associate da Sirmione a Limone), aveva riaperto solo lo 0,05%. Praticamente nessuno, salvo qualche albergo a gestione familiare. Adesso invece la notizia apre orizzonti migliori per tutti – ammette Girardi – soprattutto per il periodo delle Pentecoste. Sarà però una stagione “à la carte”: meno prenotazioni e più arrivi all’ultimo minuto, magari contattando l’albergo giusto tre o quattro giorni prima». •

Suggerimenti