Tuffi dal ponte: torna il «rituale» in barba ai divieti

di Giancarlo Chiari
Il rituale collettivo dei tuffi nell’Oglio continua anno dopo annoTuffatori di tutte le età nel fiume: ma si tratta di una pratica vietataLe condizioni di sicurezza di questi tuffi lasciano molto a desiderare
Il rituale collettivo dei tuffi nell’Oglio continua anno dopo annoTuffatori di tutte le età nel fiume: ma si tratta di una pratica vietataLe condizioni di sicurezza di questi tuffi lasciano molto a desiderare
Il rituale collettivo dei tuffi nell’Oglio continua anno dopo annoTuffatori di tutte le età nel fiume: ma si tratta di una pratica vietataLe condizioni di sicurezza di questi tuffi lasciano molto a desiderare
Il rituale collettivo dei tuffi nell’Oglio continua anno dopo annoTuffatori di tutte le età nel fiume: ma si tratta di una pratica vietataLe condizioni di sicurezza di questi tuffi lasciano molto a desiderare

Resta il fiume Oglio la piscina preferita dai palazzolesi di tutte le età e i ponti nel centro storico sono da sempre i trampolini preferiti per i tuffi estivi: nemmeno il distanziamento imposto dall’emergenza ha fatto cambiare le abitudini specialmente a chi abita attorno a piazza Roma. Oltre ai ponti storici, oggi il nuovo ponte Giusi, fatto costruire dall’amministrazione di Marino Gamba, una ventina di metri sul livello del fiume è il trampolino preferito dai più abili tuffatori. I CARTELLI che vietano la balneazione, per essendo bene in vista sul ponte romano, raramente scoraggiano i nuotatori che lo raggiungono a piedi o dal lavatoio e che spesso, dopo essersi tuffati, nuotando contro corrente ritornano alle pile per arrampicarsi e ritornare sul parapetto. Meno frequentati come trampolini sono i parapetti della passerella pedonale tra il sagrato della chiesa parrocchiale e il lungo Oglio, che propongono un tuffo da oltre dieci metri. Tutto vietato, anche in considerazione della sicurezza inesistente di questa pratica. Ma il fiume per chi è cresciuto e vive nel centro storico resta la piscina preferita- «Fare un tuffo nell’Oglio - spiega un sessantenne del posto - è un ritorno al passato quando la piazza era il cuore della città: allora non c’erano piscine e abbiamo imparato tutti a nuotare attraversando il fiume dove ci tuffavamo dai muretti, dai ponti, dai lavatoi o in Castrina. Adesso è proibito ma l’acqua in questi giorni è pulitissima e si vedono pesci e gamberi». Ma i pericoli? «Negli ultimi anni - ricordano i residenti di Palazzolo - qui sono annegate solo persone che non conoscono il fiume, che è un ambiente bellissimo ma che, come tutti gli ambienti naturali richiede prudenza e conoscenze». Ma un punto di equilibrio fra tradizione popolare e sicurezza sembra difficile da trovare, mentre la gente continua a tuffarsi. •

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