Turismo, il Garda senza stranieri non esiste

Limone ha il più alto tasso di internazionalizzazione del turismoFranceschino Risatti
Limone ha il più alto tasso di internazionalizzazione del turismoFranceschino Risatti
Limone ha il più alto tasso di internazionalizzazione del turismoFranceschino Risatti
Limone ha il più alto tasso di internazionalizzazione del turismoFranceschino Risatti

Luciano Scarpetta La località italiana che risentirà maggiormente del turismo senza stranieri? Limone sul Garda. È quanto emerge da una recente indagine condotta dal Centro studi del Touring Club Italiano che ha individuato le località della Penisola che con ogni probabilità subiranno le ripercussioni più pesanti dell’emergenza sanitaria mondiale, «in quanto dipendenti dal mercato turistico estero». PER LA CLASSIFICA sono state prese in esame dal Touring due caratteristiche principali: la prima «dimensionale», inserendo soltanto Comuni con flussi turistici di una certa entità, con presenze totali annuali superiori al milione. Il secondo parametro invece è riferito alla «significatività» dell’incidenza della componente straniera, almeno superiore all’80% delle presenze complessive rispetto a quelle italiane. Dall’incrocio dei dati sull’annualità 2018 è emerso appunto che Limone è al primo posto nazionale con un tasso di «internazionalità» del 94,5%: qui hanno infatti soggiornato su 1.292.513 presenze, ben 1.221.1114 stranieri e soltanto 71.399 italiani. Il podio è completato da Scena (Bolzano) con un tasso di internazionalità del 94,2% e al terzo posto un’altra località gardesana, Malcesine, con un ragguardevole 93,3%. Quarto posto ancora made in Garda con Bardolino all’ 89,5%. Quinto posto per Sorrento, sesto per Venezia e poi ancora il lago protagonista con Lazise (84,5%). All’ottavo posto c’è Taormina, nona piazza ancora per una località benacense, Peschiera, con l’82,4%. Decimo posto per Cavallino Treporti (Venezia). Riva del Garda, chiude all’undicesimo posto questa classifica con l’81,7% d’internazionalità delle presenze. Alla resa dei conti sono sei le località gardesane su undici complessive della Penisola che risentiranno maggiormente della flessione turistica straniera. «PURTROPPO è così e saremo noi a risentirne maggiormente - è l’analisi di Franceschino Risatti, vice sindaco di Limone e albergatore - : se non si comincia a pensare come e quando riaprire è davvero grave per il comparto turistico del lago. Capiamo che non è certo facile in un’emergenza del genere stabilire date e scadenze, ma continuando di questo passo alla fine da queste parti ci salveremo la salute ma morirà il lavoro. Purtroppo - continua - in questa situazione tanti nostri competitor ne approfittano per screditare il lago di Garda e non a caso stiamo ricevendo tante disdette anche per i mesi di luglio e agosto. Servirebbero certezze: come mai ad esempio in Danimarca riaprono le scuole mentre qui da noi si continua a discutere sulla gradualità delle aperture?». •

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