Turismo, una flotta per Limone

Turisti a Limone: le «vie d’acqua» diventeranno fondamentali
Turisti a Limone: le «vie d’acqua» diventeranno fondamentali
Turisti a Limone: le «vie d’acqua» diventeranno fondamentali
Turisti a Limone: le «vie d’acqua» diventeranno fondamentali

È come sempre il traffico sulla strada Gardesana la cartina di tornasole delle presenze turistiche sulla riviera bresciana del lago. Al netto delle carenze di personale nelle strutture ricettive e dei rincari energetici, quello della viabilità rimane un problema non solo per il comparto turistico, soprattutto da aprile a ottobre. «L’auspicio è che si studi qualcosa, magari con la navigazione di linea lungo la costa bresciana – ipotizza il vice sindaco e assessore al turismo di Limone, Franceschino Risatti – altrimenti proveremo a muoverci da soli, allestendo motonavi private che possano trasportare fino a 50/60 passeggeri, trasportando i nostri turisti per i borghi della riviera». A Limone, paese di 1.100 abitanti, la disponibilità di posti letto turstici raggiunge e supera le 7.000 unità (6 mila quelle alberghiere) a cui si aggiungono circa 120 esercizi complessivi. Una «macchina da guerra» capace di collezionare nelle ultime due stagioni pre pandemiche oltre un milione e 200 mila presenze turistiche annue. «Questa destinata a chiudersi il 6 novembre è una stagione tra le migliori – continua Risatti –. Fino a quella data (per i bavaresi ci sono le ferie delle “patate”) tanti alberghi resteranno aperti e probabilmente alla fine i numeri supereranno quelli del 2019, l’anno pre-Covid». E i rincari energetici? «L’unico rimedio è fare più incassi - spiega con franchezza Rosatti - compensando con maggiori introiti le maggiori spese. Questo si raggiunge destagionalizzando, e con la qualità dell’offerta. Se al cliente offri ogni anno comfort al passo con i tempi, questi è disposto a pagare anche qualcosa in più. Certo, se non si raggiunge almeno il 60% dell’occupazione delle camere, è tutto più difficile. Alla resa dei conti oltre alla viabilità sulla Gardesana, il problema maggiore è stato la ricerca del personale». A tenere la barra dritta ci ha pensato poi la ripresa del turismo organizzato post pandemia con il ritorno delle comitive in pullman, in hotel ed alberghi, non pochi a Limone, che garantiscono capienze di 3/400 persone. «Hanno lavorato e stanno lavorando un po’ tutte le tipologie ricettive qui a Limone – conclude Marco Girardi, collaboratore del sindaco Antonio Martinelli e del Consorzio limonese –: dal segmento del lusso agli affittacamere, passando da b&b e campeggi. Dispiace per la mancanza del personale in mansioni che servono nella ricettività e l’enogastronomia. Mestieri vitali per l’economia della riviera». •. L.Sca.

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