Una gavetta dalle trincee racconta storie di guerra

di L.SCA.
I tre ragazzi con la gavetta
I tre ragazzi con la gavetta
I tre ragazzi con la gavetta
I tre ragazzi con la gavetta

Un nome graffiato con la punta di un coltello su una gavetta, ritrovata sui monti dell’alto Garda. È l’inizio di un viaggio a ritroso nel tempo, nelle trincee della Grande guerra, con protagonisti Paolo Campanardi, Alessandro Bertanzetti e Dennis Bonometti del «Gruppo ricerca» di Toscolano Maderno, nato nel 2015 con l’hobby della caccia ai reperti bellici. In un territorio, quello del Parco alto Garda, a quel tempo terra di confine. È qui che qualche settimana fa, individuato un accampamento in prossimità del fronte, viene recuperata dal trio una gavetta con il fregio in ottone del 61° Reggimento fanteria Brigata Sicilia. «Durante la pulizia dell’oggetto è emersa una scritta, il nome del soldato Eugenio Bigliardi. Dopo una settimana di ricerche web abbiamo avuto la prova della presenza di Bigliardi esattamente nella linea del fronte dove è stata trovata la gavetta». Il fante venne arruolato il 24 maggio 1915 e due giorni dopo destinato al territorio di guerra in alto Garda. Trasferito a Taranto in agostoo, venne imbarcato per la Macedonia dove trovò la morte sulla «quota 1050», teatro di scontri drammatici con lancio di gas asfissianti da parte delle truppe austroungariche. Altre ricerche hanno poi permesso di rintracciare anche alcuni parenti residenti a Poviglio, Reggio Emilia, il paese natale, dove la gavetta tornerà. Nei prossimi giorni sarà consegnato al museo dell’Arma di Cavalleria di Reggio Emilia. «È soprattutto attraverso storie come queste che vogliamo condividere la nostra passione», concludono i tre ragazzi. •

Suggerimenti