Una «talpa»
cinese scaverà
la Tav del Garda

di Valentino Rodolfi
Il maxi macchinario realizzato in Cina che servirà al trafoto delle gallerie della Tav tra Brescia e Verona
Il maxi macchinario realizzato in Cina che servirà al trafoto delle gallerie della Tav tra Brescia e Verona
Il maxi macchinario realizzato in Cina che servirà al trafoto delle gallerie della Tav tra Brescia e Verona
Il maxi macchinario realizzato in Cina che servirà al trafoto delle gallerie della Tav tra Brescia e Verona

Hanno già comprato la «talpa», la gigantesca fresa che dovrà scavare i tunnel, primo fra tutti quello di 7.371 metri fra Lonato e Desenzano. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulla Tav Brescia-Verona (la faranno o non la faranno?) ecco questa notizia arrivata ieri dalla lontana Cina e confermata in Italia: ci dice che Cepav Due, il consorzio di imprese che realizzerà l’alta velocità, dubbi non ne ha. È stata infatti scelta e acquistata, e sarà «made in China», la fresa meccanica (tecnicamente una Tbm, tunnel boring machine) che Cepav Due intende utilizzare per i tratti in galleria dell’Alta velocità lombardo veneta: è una macchina che permette la meccanizzazione completa dello scavo e del rivestimento delle gallerie, sia in roccia sia sotto le falde acquifere.

 

LA NOTIZIA è stata diffusa ieri dalle due agenzie di stampa, l’italiana Ansa e la cinese Xinhua: «Un’azienda cinese esporterà in Italia un macchinario Tbm per il traforo delle gallerie, che sarà utilizzato per i lavori della linea ferroviaria ad alta velocità tra Milano e Verona. Lo ha reso noto la società China railway engineering equipment group Co. Ltd. (Creg), che ha annunciato l’uscita della macchina dalla propria linea di produzione». Macchinario nuovo di zecca: «Il Tbm - informano le agenzie - è stato completato sabato 22 giugno nello stabilimento di Zhengzhou, capoluogo della provincia di Henan: ha diametro di 10,03 metri e una lunghezza complessiva di 155 metri, per un peso di 1.800 tonnellate. L’azienda cinese ha partecipato a progetti ferroviari urbani e per l’acqua potabile in 19 diversi Paesi del mondo, tra cui Malesia, Singapore, Algeria ed Emirati Arabi Uniti».

 

DALL’ITALIA confermano: secondo Franco Lombardi, presidente della consorzio Cepav Due, il committente del progetto ferroviario «ha scelto proprio la Creg, tra i diversi offerenti nella gara per l’acquisto del Tbm, poichè l’azienda cinese si è rivelata disposta a fornire soluzioni personalizzate». Procede dunque spedito il cammino verso l’apertura dei cantieri, di cui è prevista la preparazione da ottobre 2019 per l’avvio dei lavori veri e propri nel maggio 2020. Nel frattempo, oltre all’acquisto della «talpa», sono già stati assegnati anche altri cospicui appalti per la Brescia Verona, fra cui una commessa da 76 milioni di euro da Rfi alla società Sirti per realizzare impianti di Tcl, un appalto ad Ansaldo Sts da 98 milioni per opere tecnologiche e uno alla francese Alstom, da 40 milioni, per «infrastrutture ferroviarie a elevato contenuto tecnologico».

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