DESENZANO

Via le Frecce del mattino L’allarme dei pendolari

Dal 4 novembre resteranno solo a disposizione i già affollati convogli regionali. Soppressi i treni veloci delle 7: il primo per Milano partirà alle 9.23 Ma è troppo tardi per chi deve recarsi al lavoro o all'università
La stazione di Desenzano senza treni: per chi deve recarsi al lavoro a Milano è un bel problema il taglio dei Frecciarossa mattutini
La stazione di Desenzano senza treni: per chi deve recarsi al lavoro a Milano è un bel problema il taglio dei Frecciarossa mattutini
La stazione di Desenzano senza treni: per chi deve recarsi al lavoro a Milano è un bel problema il taglio dei Frecciarossa mattutini
La stazione di Desenzano senza treni: per chi deve recarsi al lavoro a Milano è un bel problema il taglio dei Frecciarossa mattutini

Tempo pochi giorni e la stazione di Desenzano perderà altri treni veloci.A pagare dazio saranno pendolari e studenti diretti a Milano, visto che dal 4 novembre prossimo saranno cancellate le corse dei Frecciarossa in partenza alle 7.55 (per Porta Garibaldi) e alle 8.55 (per Milano Centrale), e dunque il primo convoglio utile sarà quello delle 9.23, troppo tardi per chi deve recarsi in ufficio o in università a Milano.Certo ci sono i treni regionali, ma il viaggio dura fino a un'ora e tre quarti e poi sono già spesso sovraffollati: lo saranno ancora di più quando dovranno assorbire anche i passeggeri delle Frecce. Ci sarebbe allora l'alternativa di Italo, il competitor privato che anche dopo il 4 novembre propone un treno veloce per Milano alle 7.33: ma ad oggi l'orario è garantito solo fino all'11 dicembre e poi probabilmente verrà rimodulato, quindi non si può escludere il taglio netto dell'offerta invernale di Italo (che nello stesso periodo dello scorso anno, ricordiamo, non aveva fermate a Desenzano).L'incertezza è un bel problema, soprattutto per gli abbonati: chi si sposta per studio o lavoro rinnova l'abbonamento a partire dal 15 del mese precedente, e la situazione attuale li pone davanti alla scelta di pagare un abbonamento, ma senza il viaggio di andata, oppure non rinnovarlo ma con il rischio di non trovare posto se si dovessero ripristinare le corse in un secondo momento. Se i tagli fossero confermati, comunque, entro dicembre si passerebbe dalle 22 corse attuali sulla Milano-Venezia (14 Frecce di cui 8 per Milano e 6 per Venezia, e 8 Italo di cui 5 per Milano e 3 per Venezia) a sole 11 Frecce (5 per Milano, si perderebbe anche il treno delle 19.08, e 6 per Venezia).Negli anni pre-Covid, sulla Milano-Venezia fermavano 36 treni, poi scesi a 24 nell'autunno di un anno fa per diventare solo 12 tra la fine e l'inizio dell'anno: con la bella stagione le fermate sono tornate ad essere una trentina (anche per l'ingresso di Italo, con la metà dei treni) ma ora l'autunno è arrivato e il problema si ripresenta.Per contestare il taglio dei treni veloci, già più di un anno fa, si erano mossi sia gli albergatori che diversi partiti a partire dal Pd e fino a Lega e Forza Italia.Nel frattempo è riaffiorato il dibattito sulla nuova stazione del Garda per la linea Tav, che troverebbe posto a San Martino per circa 60 milioni di euro (e 30 mesi di lavori) e per cui solo pochi giorni fa è arrivato un nuovo endorsement della Regione: ma se nel frattempo la stazione storica di Desenzano (tra l'altro appena restaurata, con investimenti milionari) perde treni, non c'è il rischio serio di una marginalizzazione del Garda? .

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