Castella-3 e risarcimenti, i Comuni in «trincea»

di Cinzia Reboni
Castella-3: i  Comuni compatti dicono no alle richieste di Garda Uno
Castella-3: i Comuni compatti dicono no alle richieste di Garda Uno
Castella-3: i  Comuni compatti dicono no alle richieste di Garda Uno
Castella-3: i Comuni compatti dicono no alle richieste di Garda Uno

«Una linea unitaria per confermare la netta opposizione rispetto alla nuova procedura autorizzativa avviata da Garda Uno per aprire la “Castella 3” e la solidarietà al Comune di Rezzato, al quale la utility di Padenghe ha chiesto un risarcimento di 47 milioni di euro, tanto infondato quanto intimidatorio». L’incontro di ieri tra i rappresentanti dei Comuni di Brescia, Borgosatollo, Rezzato e Castenedolo ha prodotto un documento congiunto che si ripropone di «far valere l’interesse dei cittadini in tutte le sedi possibili, anche con il coinvolgimento di altre Amministrazioni del territorio, nello spirito e in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato del 2020». Sentenza che aveva inequivocabilmente bocciato la richiesta di aprire una discarica di 905 mila tonnellate di rifiuti nell’Ate 25, tra Buffalora e Rezzato. «Si è respirato uno spirito unitario e costruttivo», sottolinea Fabio Capra, consigliere comunale in Loggia, che ha partecipato all’incontro con Miriam Cominelli, assessore con delega all’Ambiente, il vicesindaco di Rezzato Monica Zanca e di Borgosatollo Elisa Chiaf, ed il consigliere con delega all’Ecologia di Castenedolo, Matteo Cavagnini. «Abbiamo puntato l’attenzione anche sul risvolto politico della vertenza, ed è stato deciso di dare mandato al sindaco di Rezzato di sentire il presidente della Provincia Samuele Alghisi per sapere se ritiene opportuno un confronto costruttivo su questi temi - spiega Capra -. Non sfugge a nessuno che Garda Uno ha ripresentato una domanda per una nuova discarica sullo stesso sito e per lo stesso quantitativo di rifiuti. Domanda alla quale la Provincia dovrà dare una risposta. Ma soprattutto non va dimenticato che il Broletto detiene quasi il 10% delle azioni di Garda Uno. É sgradevole che tutto ciò accada, e non mi so spiegare il motivo per cui questa società sta andando avanti in questa direzione, calpestando l’autonomia di cinque Comuni, tra cui il capoluogo di provincia. È inevitabile che ad ogni azione corrisponderà una reazione uguale o di segno contrario». La richiesta di risarcimento e l’avvio dell’iter per la nuova discarica tra Rezzato e Buffalora fotocopia della Castella 2 sta avendo un effetto boomerang per l’utility: si moltiplicano infatti le richieste ai Comuni soci di Garda Uno di fare pressione sul consiglio di amministrazione per spingere la società a fare un passo indietro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti