Così il Villaggio degli Orti spezza l’isolamento sociale

di Cinzia Reboni
Iniziativa a sfondo sociale del Villaggio degli Orti che  offre l’opportunità di prendersi cura di appezzamenti a «cinque stelle» ad un prezzo super scontato
Iniziativa a sfondo sociale del Villaggio degli Orti che offre l’opportunità di prendersi cura di appezzamenti a «cinque stelle» ad un prezzo super scontato
Iniziativa a sfondo sociale del Villaggio degli Orti che  offre l’opportunità di prendersi cura di appezzamenti a «cinque stelle» ad un prezzo super scontato
Iniziativa a sfondo sociale del Villaggio degli Orti che offre l’opportunità di prendersi cura di appezzamenti a «cinque stelle» ad un prezzo super scontato

L’orto è un piccolo grande spazio di libertà. Avere la fortuna di poter stare all’aria aperta a coltivare frutta e verdura, quando tutto il mondo è forzatamente costretto a stare chiuso in casa, è un piacere unico. I cellulari si usano al più per fare foto del paesaggio o del raccolto, e tutto il caos della pandemia resta fuori dal cancello. Coltivare la terra porta tranquillità, libera la mente, stimola la fantasia e l’ingegno. Veder sbocciare il frutto del proprio lavoro consente di cogliere aspetti positivi della propria vita. Senza contare che tiene allenato il fisico, come una palestra nella natura a nostra completa disposizione. Tante persone in questo periodo si sono avvicinate alla terra. In molti, che non si erano mai presi cura di un orto, si sono lanciati per la prima volta in quest’esperienza, con tanto entusiasmo e con la consapevolezza di avere in mano un tesoro. «Il vantaggio più immediato ed evidente è quello di riuscire a produrre da sé verdure e ortaggi di stagione, risparmiando buona parte della spesa alimentare, che in questo periodo di grave crisi non guasta - spiega Mauro Grandi, il giovane imprenditore che nel 2017 ha dato vita al Villaggio degli Orti di San Zeno -, ma anche quello di bypassare, rispettando le regole, la “zona rossa”, visto che la coltivazione di un orto è tra le pratiche ammesse per gli spostamenti». Quindi via libera all’insalatina «fai da te», ma anche a pomodori, zucchine, piantine aromatiche e zucche extra-large, da condividere magari con i «vicini di orto» che nutrono la stessa passione. Il Villaggio di via Pietro Mascagni ha tagliato il traguardo dei quattro anni, a conferma che «c’è sempre più il desiderio di tornare alle origini, di staccare dalla frenesia quotidiana. Insomma, di trovare un angolo di serenità - spiega Grandi -. Non è un caso che i frequentatori non siano soltanto pensionati, ma anche gruppi di amici o intere famiglie. Anzi, in quest’ultimo periodo l’età media si è abbassata notevolmente. Si è risvegliata la passione anche nelle persone teoricamente più distanti dal “concetto“ di orto, è emersa l’esigenza di tornare al passato, ma in chiave moderna». Ed è proprio per offrire a tutti la possibilità di prendersi cura di un pezzetto di terra, in considerazione anche del difficile periodo che stiamo attraversando, che quest’anno è stato quasi dimezzato il canone di affitto, che per tutto il 2021 è di 300 euro, compreso l’allaccio e il consumo dell’acqua. Sono 124 gli orti di circa 40 metri quadrati ciascuno, all’interno di un’area illuminata e videosorvegliata, recintata (per l’ingresso è necessario essere in possesso del codice), con un parcheggio interno, servizi igienici e chiosco delle chiacchiere. L’unica spesa aggiuntiva, facoltativa, è l’affitto della casetta degli attrezzi. Una sorta di «orto a 5 stelle», insomma, proposto alla tariffa upgrade. «Purtroppo dall’anno scorso, a causa della pandemia, abbiamo dovuto sospendere i corsi di formazione e le lezioni di cucina che tanto avevano appassionato i nostri “coltivatori” - spiega Grandi -, ma contiamo di riprendere non appena sarà finita l’emergenza». Intanto in questi giorni fervono i lavori di primavera. C’è chi ha già provveduto a liberare le zolle dalle erbacce cresciute durante la stagione invernale e chi sta «prendendo le misure» per piantare al meglio gli ortaggi. E, per qualche ora, la pandemia è quasi un pensiero lontano. I costi calmierati - che assecondano le richieste avanzate da amministratori, associazioni e famiglie del territorio -, puntano ad offrire a tutti l'opportunità di prendersi cura di un orto, comprese le persone dell'hinterland che sono rimaste escluse dai bandi di assegnazione degli orti sociali dei Comuni di residenza. L’iniziativa varata a San Zeno insomma ha una forte valenza sociale. I canoni convenzionati agevoleranno le famiglie e i privati che vogliono cimentarsi nella cura di un appezzamento domestico per spezzare l'isolamento da lockdown in piena sicurezza, riscoprire il contatto con la natura e, in tempi di crisi, portare in tavola prodotti a chilometro zero.•.

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