Crac Mercatone Uno, c’è un primo indagato

di C.REB.
Lavoratori in presidio davanti al punto vendita di Castegnato
Lavoratori in presidio davanti al punto vendita di Castegnato
Lavoratori in presidio davanti al punto vendita di Castegnato
Lavoratori in presidio davanti al punto vendita di Castegnato

Martedì il vertice in municipio con i rappresentanti sindacali Fisascat Cisl e Filcams Cgil e una mini-delegazione dei lavoratori del Mercatone Uno di Castegnato, ieri pomeriggio il presidio e l’assemblea dei lavoratori fuori da uno dei 55 punti vendita chiusi per fallimento del nuovo gestore della catena. «I sindacati ci hanno chiesto la sospensione temporanea, se necessario, dei tributi locali per i dipendenti residenti a Castegnato, che sono 5 sui 18 rimasti senza lavoro - spiega il sindaco Gianluca Cominassi -, l’approvazione di una delibera del Consiglio comunale per sollecitare il Ministero affinché si passi dalla gestione della Shernon Holding all'amministrazione straordinaria, e la partecipazione al tavolo che a breve verrà convocato dal Broletto. Faremo tutto quello che in nostro potere per aiutare gli operai». Ieri è intanto arrivato un nuovo colpo di scena: la Procura di Milano ha indagato per bancarotta fraudolenta Valdero Rigoni, amministratore delegato della Shernon Holding che ad agosto aveva acquisito i punti vendita del Mercatone Uno dall’amministrazione straordinaria. Già a febbraio la holding aveva chiesto di essere ammessa al concordato preventivo dopo le istanze di fallimento presentate dai fornitori. Una richiesta dichiarata però inammissibile a causa dell’indebitamento. Nell’operazione, un fondo americano - Gordon Brothers International -, investendo 22 milioni di euro ne ha guadagnati una decina nel giro di quattro mesi, tra agosto e dicembre 2018. Il fondo Usa aveva acquistato il magazzino merci dal gruppo Mercatone Uno, gestito dai commissari perché in amministrazione straordinaria dal 2015, per 12 milioni di euro, mentre aveva un valore di circa 50. E in più aveva versato 9 milioni di euro a Shernon, chiamata a vendere le merci e a girare parte dei guadagni al fondo. Così Gordon Brothers, con l’operazione conclusa in agosto, ha incassato circa 10 milioni, mentre Shernon tra acquisti di nuove merci per 40 milioni, affitti di immobili non pagati e oneri previdenziali e fiscali non versati, ha generato un «buco» di 90 milioni. Rigoni, in precedenza, si era presentato per comprare i rami d’azienda di Mercatone Uno con una società maltese e poi con un’altra con sede a Padova, prima di operare con la Shernon, che nel frattempo è fallita. La Procura di Bologna aveva già aperto un’inchiesta per bancarotta dopo l’amministrazione straordinaria scattata nel 2015, quando Mercatone Uno aveva ormai 500 milioni di indebitamento. •

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