Da Paitone a Nuvolento un mese a tinte rosa

di A.GAT.

Un mese di eventi in nove Comuni di Valsabbia e hinterland per celebrare l’8 marzo e la figura della donna in tutte le sue sfaccettature: questa la formula confermata e rinnovata di «Donne per le Donne», la rassegna itinerante che celebra quest’anno la sua quinta edizione. Con uno special guest, l’attore e showman Valerio Merola, in scena il 10 marzo a Mazzano con lo spettacolo «Ah l’amour. 49 sfumature di donna», nell’aula magna dell’istituto comprensivo Fleming insieme a Giuliano Papa e Dino Rosa. Ma la rassegna comincia già domani: a Paitone, il Comune capofila, con la presentazione del libro «Racconti di vita e di politica» di Ileana Montini. Nel ricco cartellone degli eventi, che durerà tutto il mese, non mancheranno un pigiama party sabato a Nuvolera, lo spettacolo «Piccolo canto di resurrezione» al Vecchio Mulino, sempre a Nuvolento, martedì 5, la degustazione con l’autore (a suon di Chiaretto) l’8 marzo a Palazzo Morani di Prevalle, il concerto Musica e Muse al Centrolucia di Botticino il 9 marzo, le «Scritture al femminile» di Vallio Terme il 16, una serata di yoga e arte a Molinetto il 18, il buffet letterario di Serle di venerdì 22, il concerto di Daniel Adomako il 28 marzo ancora a Prevalle. A margine degli eventi ufficiali ci sono le consuete offerte dedicate alle donne nei negozi e nei locali convenzionati, le analisi gratuite dei laboratori Novolabs, già sabato e domenica mattina nell’ambulatorio comunale di Paitone, le iniziative della mental coach Stefania Volpi, un convegno su stalking e sicurezza. Il social partner dell’edizione 2019 è l’associazione Esa, onlus bresciana che si occupa di prevenzione e sensibilizzazione sul tumore al seno e che solo nel 2018 ha offerto 1107 visite senologiche gratuite e 244 visite oncologiche. Come ogni anno, verranno esposti in tutti i Comuni otto ritratti di donne che in qualche modo hanno fatto la storia: dalla bresciana Brigida Avogadro a Rosalind Franklin, la scienziata che insieme ai colleghi maschi scoprì il Dna ma non ricevette mai il Nobel. Nota dell’autore: nel centenario della morte, ci sarebbe stata bene anche Rosa Luxemburg. •

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