I produttori del marmo: «Il progetto Vittoria alata è firmato dal Consorzio»

La Vittoria alata poggia sul marmo di Botticino classico
La Vittoria alata poggia sul marmo di Botticino classico
La Vittoria alata poggia sul marmo di Botticino classico
La Vittoria alata poggia sul marmo di Botticino classico

Nei giorni scorsi, Bresciaoggi ha pubblicato un servizio dedicato al piedistallo marmoreo su cui poggia la restaurata statua bronzea della Vittoria alata da poco ritornata ad arricchire il Capitolium di Brescia. L’articolo annunciava la premiazione, da parte del Comune di Nuvolera, di un marmista del paese che aveva lavorato il blocco, ma in realtà l’operazione piedistallo è stata molto più articolata, e giustamente il Consorzio produttori marmo Botticino classico ha voluto fare una serie di precisazioni importanti. A PARTIRE dalla materia prima impiegata nell’operazione, marmo Botticino classico, appunto, che «è stato fornito dal nostro Consorzio ed escavato dalle nostre aziende consorziate. Questa varietà è la più pregiata del Botticino con cui è realizzato l’intero complesso della Brixia Romana, e si escava unicamente dalle cave site nel Comune di Botticino, mentre a Nuvolera si escavano qualità differenti - ricordano dal Consorzio -. Quindi la dicitura riportata nell’articolo di Bresciaoggi, "marmo Botticino moderno", è un grave refuso. Non esiste alcun Botticino moderno». IL MEDESIMO gruppo di produttori è stato anche sponsor tecnico del progetto di allestimento museale del Capitolium in occasione del ritorno a Brescia della Vittoria alata, e «nell’ambito della nostra sponsorizzazione abbiamo fornito un blocco proveniente dalle cave dei nostri consorziati e commissionato la realizzazione del nuovo basamento a un nostro licenziatario del marchio collettivo. Un marchio di provenienza - proseguono dal Consorzio - con il quale si intende garantire l’origine geografica, la natura e la qualità del prodotto del bacino estrattivo sito nel territorio di Botticino». Insomma: l’artigiano premiato a Nuvolera dall’amministrazione locale è stato un anello di una catena molto più lunga e complessa, che ha visto l’ente dei produttori di questa eccellenza bresciana rivestire il ruolo principale a livello tecnico e anche economico.

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