Il Broletto mette nero su bianco il «no» alla Castella

Uno dei cortei di protesta contro la discarica Castella di Rezzato
Uno dei cortei di protesta contro la discarica Castella di Rezzato
Uno dei cortei di protesta contro la discarica Castella di Rezzato
Uno dei cortei di protesta contro la discarica Castella di Rezzato

Con un voto unanime il Consiglio provinciale ha accolto la mozione presentata da Marco Apostoli, lievemente emendata dal presidente Samuele Alghisi, ponendo un «indirizzo di contrarietà» all’apertura della discarica Castella 3. Nonostante la richiesta del presidente di far slittare il voto alla prossima seduta del Consiglio provinciale, in programma a fine mese, «per avere più tempo per approfondire l’argomento, che potrebbe portare ad un documento unitario», Apostoli ha chiesto e ottenuto di mantenere l’argomento all’ordine del giorno, «dal momento che sabato scadrà il termine per depositare le osservazioni contro la discarica, e arriveremmo fuori tempo massimo». Senza contare che «con il Piano cave appena adottato, ci troviamo di fronte ad una schizofrenia autorizzativa: scavi consentiti nell’Ate25 per cinque anni e discarica che prevede dieci anni di conferimento di rifiuti, annullando di fatto l’entrata del Comune di Rezzato nel Parco delle Cave». Dopo che Matteo Micheli ha annunciato l’appoggio del centrodestra alla mozione di Apostoli, Alghisi ha chiesto una sospensione per trovare un accordo con la maggioranza. Alla fine la mozione è passata con 15 voti a favore (i consiglieri Bressanelli e Raineri avevano già disertato l’aula virtuale). Il consiglio provinciale, «nella sua facoltà della competenza di indirizzo politico», si è dunque espresso «in modo contrario all’apertura della discarica» e si impegna «ad inviare tale indirizzo approvato dal consiglio provinciale a tutti gli enti: Regione, Comuni di Rezzato, Castenedolo, Brescia, Borgosatollo, a tutti gli uffici della Provincia coinvolti nel procedimento, perchè nella loro autonomia e competenza utilizzino tutti gli strumenti normativi e legislativi per non permettere la realizzazione di tale discarica». Nel corso del dibattito è stato anche ricordato che il Broletto aveva votato nel 2018, all’unanimità, la richiesta di moratoria per almeno 5 anni sull’apertura di nuove discariche nel Bresciano. Il progetto presentato dalla società La Castella, controllata da Garda Uno, è già stato presentato tre volte in dieci anni, nonostante la bocciatura della Regione, un’impugnazione al Tar respinta, e la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso anno, e non ha mai modificato nè la destinazione - la località Cascina Castella di Rezzato -, nè il quantitativo di 905 milioni di metri cubi di rifiuti inerti. Nelle scorse ore è stato effettuato un sopralluogo sull’area incastonata tra Buffalora e Rezzato. Hanno partecipato sia i tecnici di Garda 1 che il sindaco di Rezzato Giovanni Ventura e l’assessore Matteo Capra. Per la Loggia l’assessore Fabio Capra e il consigliere Angelamaria Paparazzo, oltre al consigliere Matteo Cavagnini per Castenedolo ed i rappresentanti dell’Ats. Sabato scadono i termini per presentare eventuali osservazioni in merito, poi si passerà alla nuova conferenza dei servizi, questa volta decisoria.•. C.Reb.

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