La Casa di riposo verso il traguardo del secolo

di Luca Andrea Masserdotti
La Casa di riposo taglierà il prossimo anno il traguardo del secolo
La Casa di riposo taglierà il prossimo anno il traguardo del secolo
La Casa di riposo taglierà il prossimo anno il traguardo del secolo
La Casa di riposo taglierà il prossimo anno il traguardo del secolo

Ultimi giorni, scadrà il 23 febbraio, per il mandato del Cda della Casa di Riposo di Botticino guidato da Vincenzo Tognazzi e composto da Maria Rosaria Marrese, Paola Busi, Luciana Duina e Laura Montini. Dopo otto anni di servizio è ampia l’eredità dell’amministrazione uscente, considerati i numerosi progetti portati avanti. Il prossimo anno intanto ricorreranno i cento anni di apertura, nel 1922, grazie al lascito dei coniugi Moscheni e Bettinzoli. Nel suo secolo di attività la fondazione ha avuto una straordinaria evoluzione, diventando struttura importante non solo per chi ne era ospite, ma anche per l’intera comunità. Durante gli anni di gestione dell’amministrazione Tognazzi è stato realizzato il nuovo stabile in cui sono stati creati alloggi protetti per persone autonome che trovano in questi appartamenti un luogo di protezione e di comunità. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo. «Negli ultimi quattro anni - afferma Tognazzi - si è partiti con l’idea di approfondire un lavoro sulle persone affette dalla demenza, con progetti ispirati dai paesi nordici sul trattamento dell’Alzheimer, per aiutare sia chi è affetto dalla malattia sia chi soffre lo stigma che provoca». Anche il Comune ha avuto un ruolo trainante in questi programmi con incontri di sensibilizzazione e apertura sul tema. Lo sportello Alzheimer ha purtroppo subito una brusca battuta d’arresto dovuta al virus e ha dovuto chiudere dopo soli sei mesi di funzionamento. La speranza di Tognazzi è che venga riattivato al più presto. In merito alla crisi Covid_19 Tognazzi ammette il profondo rammarico di «non essere riusciti a proteggere gli ospiti fino in fondo». Venti i decessi all’interno della struttura, nonostante fossero state prese tutte le precauzioni possibili, rimane comunque l’amarezza di non avercela fatta. «Questa è una sofferenza che porto dentro da mesi e mi sento di chiedere nuovamente scusa ai familiari che ci avevano affidato i loro cari». Non mancano i ringraziamenti per chi ha lavorato in maniera instancabile come la direttrice Emanuela Facchini, ma anche verso il direttore sanitario Paolo Pavia e la caposala Nicoletta Maggi, con loro anche tutti gli operatori, gli ospiti e i parenti, che hanno condiviso le difficoltà. Alla prossima amministrazione Tognazzi augura un buon lavoro e spera che si possa presto tornare alla normalità. •

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