Le bonifiche industriali? «Più spazio alla natura»

Nave  Una fotografia aerea dell’area industriale dismessa della ex Afim: una delle bombe ecologiche del territorio
Nave Una fotografia aerea dell’area industriale dismessa della ex Afim: una delle bombe ecologiche del territorio
Nave  Una fotografia aerea dell’area industriale dismessa della ex Afim: una delle bombe ecologiche del territorio
Nave Una fotografia aerea dell’area industriale dismessa della ex Afim: una delle bombe ecologiche del territorio

•• È un approccio diverso al tema delle bonifiche delle grandi aree industriali dismesse quello che parte da alcuni cittadini di Nave. Un approccio che ha trovato anche l’interesse della delegazione Lombardia del Wwf e della sezione di Brescia della Lipu. In primo piano c’è l’ex sito della Afim; ma non è il solo, e nei giorni scorsi in Comune, e per conoscenza all’Arpa, all’Ats, alla Regione e alla Comunità montana, è arrivata una lettera con alcune osservazioni legate al risanamento dell’area privata che fa discutere da anni. La Valle del Garza ospita tre siti più volte definiti «bombe ecologiche»: oltre all’ex Afim c’è il lotto che ospitava le Acciaierie Fenotti e Comini e ci sono le ex Trafilerie Nave, acquistate recentemente dal Comune per 70 mila euro, a cui andranno sommati i costi di bonifica. Le osservazioni inviate? Riguardano principalmente il genere di bonifica previsto, ma chiedono anche di recuperare una parte di queste immense cattedrali velenose riportandoci la natura. «La messa in sicurezza riguarda una discarica di metalli pesanti, idrocarburi e Pcb situata in mezzo al paese e non riutilizzabile - si legge nel documento -. Le altre soluzioni possibili erano la rimozione totale del terreno contaminato o il trattamento in situ del materiale per abbatterne la contaminazione a livelli accettabili». Poi il documento si occupa del cambio della trasformazione d’uso dell’area a Sud del canale Minera, passata con il Pgt del 2013 (e con le successive varianti) da verde residenziale a commerciale industriale. «Dopo aver letto la documentazione relativa al nuovo progetto di bonifica appare evidente che la variazione di destinazione d’uso è funzionale a ridurre i costi di bonifica dell’area ex Afim - scrivono i promotori della riflessione -, ma non lo è a livello ambientale, dato che permette di riutilizzare terreni inquinati che non sarebbe stato possibile usare con le regole precedenti». Gianni Del Pero, delegato Wwf per la Lombardia, ha scritto direttamente al sindaco Tiziano Bertoli chiedendo di fornire ai cittadini la più ampia informazione possibile «consentendone la partecipazione ai processi decisionali per verificare la correttezza ambientale delle scelte». L’associazione chiede di essere invitata come pubblico interessato alle eventuali conferenze di Vas (Valutazione ambientale strategica) e come uditore alle conferenze di servizio. Infine l’alternativa: in allegato al commento inviato dai cittadini ci sono anche proposte di misure di mitigazione e miglioramento ambientale. La richiesta riguarda la costituzione di un’oasi costituita da una fascia di vegetazione per inserire interamente il tratto del Garza che delimita il confine meridionale dell’ex Afim all’interno di una «via d’acqua e alberi» preziosa anche per la fauna, e la trasformazione di un’area bonificata in bosco anzichè in verde pubblico. •.

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