«Le nuove rette alla Rsa tuteleranno la qualità»

La Casa di riposo di Rezzato: l’aumento delle rette continua a far discutere. I vertici della Rsa: «Scelta obbligata per garantire la qualità»
La Casa di riposo di Rezzato: l’aumento delle rette continua a far discutere. I vertici della Rsa: «Scelta obbligata per garantire la qualità»
La Casa di riposo di Rezzato: l’aumento delle rette continua a far discutere. I vertici della Rsa: «Scelta obbligata per garantire la qualità»
La Casa di riposo di Rezzato: l’aumento delle rette continua a far discutere. I vertici della Rsa: «Scelta obbligata per garantire la qualità»

L’opposizione l’ha definita una «stangata» sulla pelle degli anziani, i vertici della struttura ribattono affermando che si tratta di una decisione necessaria e tutto sommato indolore per garantire servizi e standard di assistenza di altissima qualità. L’aumento delle rette della Casa di riposo «Evaristo Almici» di Rezzato continua a far discutere. Dopo l’affondo delle minoranze, il presidente della Rsa ha voluto fare chiarezza sul provvedimento adottato. «L’adeguamento delle tariffe è stato dettato sostanzialmente dalla necessità di coprire i costi di struttura, sempre in progressivo aumento», spiega Matteo Romano, rispondendo alle polemiche sollevate dalle minoranze per aver «ritoccato» di 3 euro la retta giornaliera degli anziani ospiti. «L'emergenza legata alla pandemia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendo prendere al Consiglio di Amministrazione questa non facile decisione - sostiene Romano -. Soltanto nel 2020 sono stati spesi oltre 70 mila euro, in aggiunta ai costi ordinari, per gestire la struttura con le dovute precauzioni per contrastare il coronavirus, rappresentate da dispositivi di protezione individuale, inserimento di figure professionali imposte dalla normativa in materia, sanificazioni, formazione del personale ed implementazione di nuove procedure. Avremmo potuto contenere i costi riducendo i servizi di fisioterapia e di animazione, o la presenza del personale medico e infermieristico. Ma non l’abbiamo fatto: i nostri nonni di tutto hanno bisogno fuorché di sentirsi soli». Le rette della Rsa Almici «rimangono tra le più basse della provincia - precisa il presidente Romano -, grazie agli importanti trasferimenti annuali del Comune quantificati nel solo anno 2020 in 180 mila euro per trasferimento costo sociale, 32.561 euro per compartecipazione delle rette degli utenti inseriti in Rsa e 91.365 euro per la compartecipazione delle rette del Centro diurno». Casa Almici «ha una dimensione tale per cui i costi fissi hanno un impatto notevole sul bilancio aziendale - conclude Matteo Romano -. La chiusura per lungo tempo del Centro diurno integrato e l'impossibilità di occupare nuovamente i posti che rimanevano liberi hanno portato la situazione economica ad essere molto pesante, facendoci prendere la decisione di adeguare le rette a carico degli ospiti. Decisione presa focalizzandoci sull'obiettivo di una Casa di riposo di eccellenza, che deve fornire un servizio degno di tal nome e non semplicemente mantenere un basso costo di esercizio». La struttura è al centro proprio in queste settimane di lavori di adeguamento del tetto. Opere tese a garantire appunto un alto livello di comfort della Rsa.•.

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