Multato alla guida di Ncc Il giudice di pace gli dà torto «Non è un mezzo privato»

di PA.CI.
Al volante del mezzo c’era la moglie che era stata a fare acqusiti
Al volante del mezzo c’era la moglie che era stata a fare acqusiti
Al volante del mezzo c’era la moglie che era stata a fare acqusiti
Al volante del mezzo c’era la moglie che era stata a fare acqusiti

Il 6 agosto gli agenti della polizia Locale di Rezzato gli avevano sequestrato il libretto di circolazione del pulmino che utilizza per il lavoro di conducente di vetture a noleggio, quelle contrassegnate dal simbolo Ncc. Al volante del mezzo quel giorno non c’era lui, ma la moglie insieme al figlio che tornavano dopo avere fatto alcuni acquisti in un centro commerciale. Franco Murgia, il titolare della licenza, e sua moglie si erano visti recapitare due verbali da 173 euro e avevano deciso di fare ricorso davanti al giudice di Pace. I due sostenevano che l’utilizzo privato del mezzo destinato al noleggio è consentito dalla legge. Il giudice nelle scorse ore gli ha dato però torto confermando il verbale della Locale di Rezzato determinando inoltre «l’importo della sanzione in 190 euro» da pagare entro 30 giorni. «LA NORMA (articolo 4 comma 6 del D.L. 422/1997) a cui fanno riferimento i ricorrenti quale legittimante l’uso proprio del veicolo adibito a servizio di noleggio con conducente allorquando fuori servizio è norma speciale specificatamente attribuita al diverso servizio di piazza (taxi) per trasporto di persone e non a quello strumentalmente indicato », scrive il magistrato nelle tre pagine di sentenza emessa il 9 ottobre al termine dell’udienza e pubblicata nelle scorse ore. Secondo il giudice Murgia e la moglie avrebbero utilizzato questa norma: «In una interpretazione estensiva ed impropria, strumentale a legittimare il contestato comportamento». Marito e moglie nel loro ricorso sostenevano che nel verbale venisse riportata una «confusa descrizione del fatto». Non la pensa così il giudice Carlo Grimaldi. «Gli articoli asseritamente violati e la successiva descrizione del fatto non lasciano alcun dubbio in relazione alla violazione contestata - sottolinea - Tant’è che il ricorso è stato eccepito proprio in relazione a quelli». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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