«Nel Bresciano il tasso di rifiuti stoccati supera quello della Terra dei fuochi»

di C.REB.
Barbara Meggetto: Legambiente
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Anche Legambiente Lombardia chiede al Tar di respingere il ricorso presentato da Bettoni. Nel documento, sottoscritto dalla presidente Barbara Meggetto, viene sottolineato che l’impianto per l’escavazione in località Cascina Rinascente a Travagliato scadeva nell’agosto 2016, ma era stata ottenuta una proroga fino al 30 aprile 2017. Nel frattempo però «non è stata avviata alcuna attività di recupero dell’area escavata. Anzi, nel luglio 2018 Bettoni ha presentato domanda di ampliamento della confinante discarica per un volume di 685 mila metri cubi di rifiuti inerti - si legge nella memoria di Legambiente -. In altri termini, mentre si chiedevano proroghe atte a prolungare il recupero ambientale della cava, dall’altro lato si è proposto un incremento della volumetria dei rifiuti da trattare, proprio nella parte di bacino da recuperare». É del tutto evidente - sottolinea Legambiente - «la convenienza ad utilizzare i “crateri artificiali“ in luoghi di interramento di rifiuti speciali, non sempre innocui». A supporto della tesi si fa riferimento ai dati Ispra, che nel 2018 confermano - rispetto ai rilievi effettuati nel 2016 - un ulteriore incremento della presenza di rifiuti speciali, compresi quelli pericolosi, tali da superare quella parte del territorio della regione Campania denominata «terra dei fuochi». Nel territorio bresciano - si legge nel rapporto Ispra - sono sepolti scarti pari a oltre 13 volte quelli smaltiti nel resto della Lombardia e a livello nazionale, 538,87 tonnellate per chilometro quadrato, quasi il doppio dei rifiuti interrati a Taranto, dove esiste una delle più grandi acciaierie d’Europa. In termini di peso, la quantità dei rifiuti smaltiti nel suolo bresciano ammontava a giugno 2018 ad oltre 85 milioni di tonnellate, quando nella cosiddetta «terra dei fuochi», sempre secondo Ispra, sono state stimate circa 10 milioni di tonnellate. Se a tale situazione va aggiunta «l’emergenza fanghi di depurazione smaltiti sul territorio, già devastato dai liquami dei suini - 1 milione e 400 mila quelli censiti -, dobbiamo aggiungere anche 7,4 milioni di tonnellate l’anno di liquami, fanghi e simulari residui», spiega Legambiente. L’INTERPRETAZIONE restrittiva dei criteri dell’indice di pressione trova d’accordo Legambiente: «Bosco Sella per quasi vent’anni è stata la principale discarica di rifiuti solidi urbani della provincia di Brescia, ricevendo circa 2 milioni e mezzo di tonnellate di scarti dal 1983 al 1989, pur essendo in funzione ben prima del 1980, e già prima della legge regionale aveva ricevuto un notevole tonnellaggio di rifiuti. Senza contare che, tra i moltissimi impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti sia urbani che speciali, non sono stati considerati i siti Pianera e Pianerino di Castegnato, che fanno parte del Sin Caffaro e contengono rifiuti pericolosi di provenienza industriale». Con la richiesta di ampliamento, ricorda l’associazione ambientalista «la ditta Bettoni, oltre ad ampliare l’attività di discarica, amplierebbe anche un’attività estrattiva, in assenza di un Piano cave scaduto nel gennaio 2015 e non ancora rinnovato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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