IN MESSICO

Omicidio del volontario bresciano. Spuntano nuove piste

Michele Colosio, cooperante 42enne di Borgosatollo da tempo impegnato in missioni umanitarie in Chiapas, a ucciso in un agguato a colpi di pistola
Michele Colosio da dieci anni aiutava i poveri in Messico
Michele Colosio da dieci anni aiutava i poveri in Messico
Michele Colosio da dieci anni aiutava i poveri in Messico
Michele Colosio da dieci anni aiutava i poveri in Messico

La mobilitazione in Italia sembra viaggiare più veloce delle indagini in Messico. Dalle autorità consolari e dagli investigatori filtrano solo marginali indiscrezioni a quattro giorni dall’agguato a colpi di pistola costato la vita a Michele Colosio, cooperante 42enne di Borgosatollo da tempo impegnato in missioni umanitarie in Chiapas. La Policia Federal de Mexico non ha fornito ancora versioni ufficiali sul delitto anche se, stando a quanto pubblicato dai quotidiani messicani, sarebbero stati recuperati bossoli e ogive della pistola usata per uccidere «Miguel», come veniva chiamata da tutti la vittima. I funerali sono stati già celebrati e la salma cremata, anche se non è ancora chiaro quando l’urna con le ceneri potrà tornare in Italia. La mamma Daniela Stanga e Claudio, il fratello di Michele, sono in contatto con la Farnesina. Ieri sembrava che il nullaosta al rimpatrio fosse imminente, poi tutto sembra essersi bloccato. In Italia si moltiplicano le iniziative per chiedere che venga fatta chiarezza e che i responsabili del delitto siano arrestati. «La morte violenta a San Cristobal de Las Casas, nello stato messicano del Chiapas, di Michele Colosio, un volontario che da dieci anni seguiva progetti di protezione civile a sostegno degli abitanti della zona, lascia addolorati e sgomenti», affermano in un documento congiunto le deputate del Pd Francesca La Marca, Lia Quartapelle della Commissione Esteri e Angela Schirò. «Il volontario bresciano era uno dei tanti oscuri e meritevoli protagonisti della protezione civile che in tutto il mondo offrono le loro energie e capacità per sostenere, anche a rischio della propria salute e della propria vita, popolazioni esposte al bisogno e al pericolo - continuano le deputate -. Ci rivolgeremo immediatamente al governo affinché le nostre autorità chiedano a quelle messicane di fare immediata chiarezza sulla vicenda, chiarendone le responsabilità e assicurando i colpevoli alla giustizia». La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio. Il procedimento, coordinato dal procuratore Michele Prestipino, è al momento contro ignoti. I giudici chiederanno ai colleghi messicani di visionare il rapporto dell’inchiesta. Dalle testate on line del Chiapas emergono dettagli e retroscena. Stando a quanto riferito da alcuni amici, Miguel era stato più volte minacciato, anche con un fucile. Non è chiaro però se l’intimidazione fosse legata alla sua attività di volontario, vista dalle bande criminali come una minaccia alle loro attività illegali, o se il movente fosse una vertenza legale aperta con un vicino di casa. Si tratta di circostanze che dovranno chiarire gli inquirenti. Di certo ha perso consistenza la pista della rapina degenerata in omicidio. Michele Colosio, freddato con quattro colpi di pistola nella notte tra domenica e lunedì, sarebbe stato vittima di un agguato, una vera e propria esecuzione. I sicari, in sella a una motocicletta, avrebbero affrontato il 42enne che rientrava dopo i festeggiamenti della finale di Euro 2020 vinta dall’Italia sull’Inghilterra. Il killer, che viaggiava come passeggero, avrebbe fatto fuoco. «Miguel», come era conosciuto da tutti, è morto poco dopo il ricovero in ospedale. Le indagini si presentano complesse in quanto la zona teatro dell’omicidio è da tempo ostaggio di ogni tipo di criminalità e di bande paramilitari.•.

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