Operaio precipita
dal tetto. Muore
sul colpo a 48 anni

di Paola Buizza
La disperazione dei colleghi di lavoro della vittima FOTOLIVEIl capannone sul quale era salito l’operaio: una lastra della copertura ha ceduto sotto i suoi piedi FOTOLIVE
La disperazione dei colleghi di lavoro della vittima FOTOLIVEIl capannone sul quale era salito l’operaio: una lastra della copertura ha ceduto sotto i suoi piedi FOTOLIVE
La disperazione dei colleghi di lavoro della vittima FOTOLIVEIl capannone sul quale era salito l’operaio: una lastra della copertura ha ceduto sotto i suoi piedi FOTOLIVE
La disperazione dei colleghi di lavoro della vittima FOTOLIVEIl capannone sul quale era salito l’operaio: una lastra della copertura ha ceduto sotto i suoi piedi FOTOLIVE

Quando il lavoro oltre a richiedere fatica si prende la vita. Ahmed Sattoui, 48enne di origini marocchine residente a Grumello, in provincia di Bergamo, è morto ieri mattina a Flero dopo una caduta fatale dal tetto che stava riparando. Quell'attimo che cambia tutto, irreversibilmente. E che ancora una volta apre quesiti profondi sulla sicurezza. Gli interventi di ripristino sul capannone della Metalleghe spa di Flero in via Francesco Lana, iniziati proprio ieri mattina, si sono interrotti drammaticamente alle 9.48. «È accaduta una tragedia. La ditta non ha rispettato le norme di sicurezza che noi ci eravamo tanto raccomandati seguissero» ha commentato Gianmichele Foglia a nome dell’azienda di Flero. Quel «loro» sono evidentemente le imprese a cui avevano affidato i lavori. Le indagini sono in corso e solo gli accertamenti condotte dai tecnici di Ats e dai carabinieri potranno accertare dinamica e responsabilità dell’ennesimo morto sul lavoro. LA DINAMICA. Mancavano pochi minuti alle 10 in via Francesco Lana. Gli operai, Ahmed Sattoui compreso, erano al primo giorno di lavoro su quel capannone della Metalleghe spa che per l’intervento aveva dato l’appalto a una grossa ditta che, commenterà più tardi Foglia, «a sua volta ha subappaltato i lavori a un’altra». Dopo il maltempo delle scorse settimane che ha scoperchiato e danneggiato diverse strutture in zona, l’azienda di Flero, in vista di un futuro utilizzo del capannone, aveva decido di disporre una sorta di check-up. Un incidente che richiama quello accaduto appena una decina di giorni fa a Carpenedolo quando a perdere la vita era stato il titolare dell’azienda salito sul tetto per un controllo della copetura. Ieri a Flero era il primo giorno di lavoro. «Non abbiamo subito danni, ma volevamo sostituire alcune parti per sicurezza» racconterà più tardi Gianmichele Foglia. Impalcatura, perimetro sul tetto per non cadere nel vuoto erano stati posizionati. Ma non sono stati sufficienti. Sattoui pare fosse appena salito in cima. Tempo di qualche movimento e poi il piede messo su una lastra di plexiglass che si è aperta sotto di lui, facendolo precipitare per circa otto metri. I colleghi non hanno potuto far nulla. Lo hanno visto sparire e poi giacere inerme in terra, sul pavimento del capannone. Un impatto devastante che non ha nemmeno lasciato il tempo dei soccorsi. Ahmed Sattoui è morto sul colpo, lascia la moglie e due bambine piccole, Originario di Casablanca, viveva in Italia da oltre dieci anni. DOPO I PRIMI rilievi ad opera dei carabineri della compagnia di Verolanuova si sono messi al lavoro gli ispettori dell’Ats che dovranno accertare il rispetto - o per contro la mancanza - di tutte le norme di sicurezza. Ma fin da subito il commento della Metalleghe è stato deciso: «Non hanno rispettato le norme che noi ci eravamo tanto raccomandati seguissero. Anche perché i capannoni sono tutti a norma, hanno le loro linee vita certificate e la documentazione a posto. Ma se poi la gente non segue le direttive...». •

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