Polo logistico, scatta l’esposto alla Corte dei Conti

di C.REB.
Il consigliere Giuseppe Antonini
Il consigliere Giuseppe Antonini
Il consigliere Giuseppe Antonini
Il consigliere Giuseppe Antonini

L’«addendum», o per usare un termine più comprensibile l’appendice alla convenzione urbanistica stipulata con Esselunga per la creazione del nuovo polo logistico a Ospitaletto, finirà sotto la lente della Corte dei Conti. L’accordo approvato dal Consiglio comunale il 10 settembre è al centro dell’esposto-segnalazione inoltrato alla magistratura contabile dal consigliere di minoranza Giuseppe Antonini della lista «Ospitaletto da vivere». L’intesa con Esselunga è strategica perché consentirà al gigante della grande distribuzione di scomputare 1 milione e 100 mila euro di oneri di urbanizzazione secondaria dovuti per il nascente polo logistico, da investire in opere nei paesi limitrofi. Secondo Antonini, non è tanto il riconoscimento ai Comuni confinanti di misure compensative e perequative ad essere messo in discussione, quanto piuttosto l’«incoerenza» dell’Amministrazione comunale. La proposta avanzata dal Comune di Ospitaletto per chiudere la partita con Cazzago, Travagliato e Castegnato - che avevano presentato ricorso al Tar sulla base degli impatti sovracomunali generati dal piano attuativo ed il mancato avvio della procedura di perequazione territoriale, rischiando di bloccare un’operazione da 250 milioni di euro -, «contraddice quanto fatto finora - spiega Antonini -. L’Amministrazione comunale ha impegnato risorse, incaricando consulenti tecnici e legali, per sostenere e dimostrare che l’intervento di Esselunga non era soggetto al riconoscimento ai Comuni confinanti di misure compensative e perequative. Con l’approvazione dell’accordo di settembre, ribadendo ancora che nulla è dovuto ai tre Comuni limitrofi, riconosce però la possibilità da parte di Esselunga di scomputare fino ad un milione e 100 mila euro per la realizzazione delle opere, al solo fine di eliminare ogni contenzioso ed accelerare la realizzazione dell’intervento urbanistico di riconversione dell’ex acciaieria Stefana». Antonini chiede dunque alla Corte dei Conti «una verifica sulla sussistenza di un danno erariale nei confronti del Comune di Ospitaletto nel caso di scomputo di oneri per la realizzazione di opere per mitigazioni, compensazioni e perequazioni che l’esecutivo stesso ha sempre sostenuto non essere dovute». In caso contrario, «ovvero se si dovesse ritenere che le misure siano effettivamente dovute ai paesi confinanti, la Corte dei Conti deve verificare se vi sia un danno causato al Comune di Ospitaletto da parte della Giunta, che ha sostenuto spese per fronteggiare i ricorsi degli enti locali confinanti e di Esselunga, e per i pareri dei professionisti incaricati, che hanno espresso la “non assoggettabilità“ al riconoscimento delle misure compensative, mitigative e perequative». Infine, Giuseppe Antonini chiede anche una verifica sugli aspetti procedurali, in quanto «una tale modifica alla convenzione urbanistica del piano attuativo approvato è da ritenersi sostanziale, e quindi non trattabile come un “addendum”, ma sia oggetto di riadozione del piano». E in questo caso l’iter del progetto di riconversione della ex acciaieria dovrebbe essere rivisto da capo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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