Portatori di doni per l’Etiopia Il Natale autentico degli scout

di Greta Maffei
Foto di gruppo per i volontari scout di Botticino protagonisti della missione dello scorso anno Una istantanea scattata nei territori attraversatiIl legame del gruppo con l’Etiopia è di lunga data
Foto di gruppo per i volontari scout di Botticino protagonisti della missione dello scorso anno Una istantanea scattata nei territori attraversatiIl legame del gruppo con l’Etiopia è di lunga data
Foto di gruppo per i volontari scout di Botticino protagonisti della missione dello scorso anno Una istantanea scattata nei territori attraversatiIl legame del gruppo con l’Etiopia è di lunga data
Foto di gruppo per i volontari scout di Botticino protagonisti della missione dello scorso anno Una istantanea scattata nei territori attraversatiIl legame del gruppo con l’Etiopia è di lunga data

C’è qualcuno, tante persone per fortuna, che ci crede davvero. Persone che propongono un Natale lontano dalla fiera degli sprechi e vicino a valori essenziali; come la solidarietà. Nell’elenco ci sono anche gli undici volontari del gruppo scout Botticino 1 Fse «Sant’Arcangelo Tadini» che saranno protagonisti di un pellegrinaggio in Etiopia in calendario dal 25 dicembre al 9 gennaio. L’iniziativa è promossa sotto l’egida dell’Associazione scout missionari italiani, e il pellegrinaggio di quest’anno sarà particolarmente sentito tra i botticinesi, per via della ricorrenza del decimo anniversario della canonizzazione di Sant’Arcangelo Tadini, il sacerdote di casa fondatore delle suore Operaie. Il gruppo scout è intitolato a questa figura di spicco, ed è nel suo nome che vuole manifestare una vicinanza concreta alle popolazioni del Wolayita e dell’Oromia, nell’Etiopia meridionale. «GLI SCOUT missionari si sono già dati da fare per aiutare i più poveri portando vestiti, cibo e coperte nei campi profughi - ricorda Gianandrea Bonometti, coordinatore del gruppo -. Dopo un lungo percorso formativo spirituale e psicologico, l’esperienza che questi ragazzi si preparano a vivere sarà anche quella di tornare nel carcere di Gimbi, dove le condizioni disumane che abbiamo trovato potranno migliorare anche grazie al ferro che abbiamo donato per costruire i letti a castello; ai materassi e alle coperte che abbiamo consegnato». «In quel carcere, pensate, non c’è pavimento - prosegue -. I detenuti, in genere molto giovani, sono condannati a otto o dieci anni per aver rubato un frutto al mercato o una pecora per fame». Tra i progetti realizzati nell’arco di dieci anni dall’Associazione scout missionari italiani c’è anche una campagna di adozioni a distanza: efficace per aiutare le popolazioni martoriate dalla siccità e dalla fame. «Anche quest’anno andremo nei villaggi più remoti a portare alle mamme i soldi della campagna: con 50 centesimi al giorno salviamo un bambino dalla morte per fame e gli permettiamo di andare a scuola», continua il capo scout. I volontari in partenza hanno l’appoggio del Centro aiuti per l’Etiopia, l’associazione che ogni anno si ritrova per la festa nazionale annuale a Montichiari, durante la quale migliaia di bambini etiopi adottati, ormai anche giovani e adulti, possono rivedersi e ritrovare le origini. Gianandrea, Valeria, Anna, Chiara, Francesca, Italo, Paola, Elsa, Stefania, Meretech e Marekech: undici persone che si preparano a vivere un’esperienza forte. «Meretech e Marekech hanno appena compiuto 18 anni e sono in Italia da quando sono state adottate: tornano nella loro terra per rivederla e per aiutare i loro fratelli», conclude Gianandrea Bonometti. •

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