Resa dei conti rinviata la sentenza il 5 giugno

di C.REB.

Nell’ottobre dello scorso anno la Provincia ha dato definitivamente il via libera alla discarica Castella 2. Il sito - dove verranno conferiti 905 mila metri cubi di rifiuti, pari a circa 120 mila tonnellate l’anno - è stato dichiarato «ambientalmente compatibile». L’area ricade nell’Ate g25 in territorio di Rezzato, ma di fatto gravita soprattutto sul quartiere cittadino di Buffalora e lambisce il Parco delle Cave. Contro l’apertura della discarica il Comune di Rezzato ha fatto ricorso al Tar, sostenuto «ad adiuvandum» dalle amministrazioni di Brescia, Borgosatollo e Castenedolo, e dal Comitato Difesa Salute e Ambiente. Il 13 febbraio il Tar ha rinviato la decisione, impegnandosi a dare il giudizio di merito il 5 giugno, senza attivare la sospensiva cautelare. Nel frattempo, il Codisa ha chiesto di formalizzare un incontro con i Comuni di Garda Uno, proprietari della discarica. Invito raccolto anche dalla Loggia, che attraverso l’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli ha sollecitato al Broletto la convocazione di un tavolo di confronto. Il 31 gennaio Garda Uno si è detto pronto a «trattare soluzioni compensative».

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