Rette delle materna e Tari I rincari riscaldano il dibattito

di Cinzia Reboni
Le novità nella raccolta dei rifiuti verdi sta facendo discutere  a Gussago
Le novità nella raccolta dei rifiuti verdi sta facendo discutere a Gussago
Le novità nella raccolta dei rifiuti verdi sta facendo discutere  a Gussago
Le novità nella raccolta dei rifiuti verdi sta facendo discutere a Gussago

Nuove aliquote per l'addizionale Irpef, approvazione del Documento unico di programmazione triennale e bilancio di previsione 2023-2025: il consiglio comunale di Gussago ha approvato l’altra sera le linee-guida, non senza qualche nota polemica dai banchi delle minoranze. Per quanto concerne la modifica al regolamento dell’addizionale comunale Irpef, il Comune ha scelto di procedere mantenendo la linea progressiva e non introducendo l’aliquota unica. Da questa operazione la previsione di maggior gettito per il Comune è pari a 568.475 euro. Nell’ottica della solidarietà, si è scelto di aumentare la soglia di esenzione, alzando il tetto da 11 a 13 mila euro. Il tema della Tari ha infiammato l’aula. Dal primo aprile i sacchi per i rifiuti indifferenziati saranno contingentati in proporzione alla composizione del nucleo familiare. Il costo di ciascun rotolo da 10 sacchi aggiuntivo, nel caso quelli dati in dotazione non fossero sufficienti, sarà pari a 10 euro. Cambio di rotta anche per il verde: il servizio di ritiro dei rifiuti da giardino, quali sfalci e fogliame, finora gratuito, costerà 55 euro all'anno come canone forfettario. «I vostri elettori non saranno contenti – ha sottolineato il consigliere di minoranza Stefano Quarena -: nel vostro programma non c'era scritto che avrebbero dovuto pagare un canone annuo per il ritiro del verde, magari dopo aver già comprato il composter. Non c'era nemmeno scritto che avrebbero dovuto pagare un euro per ogni sacchetto. Vorrà dire che i cittadini di Gussago trasformeranno i loro giardini in erba sintetica, così non dovranno più tagliarla e pagare lo smaltimento. Non si potevano trovare altre “sacche” nel bilancio per recuperare qualcosa? Per esempio andando a riscuotere i crediti dagli evasori?». «Dire che finora i sacchi dell'indifferenziata sono stati gratuiti non è corretto – ha replicato il sindaco -: in realtà la dotazione viene pagata attraverso la tassa rifiuti. D'ora in poi le cose cambiano solo se i sacchetti in dotazione non sono sufficienti. Abbiamo sempre detto che vogliamo un paese sostenibile, e questa sostenibilità passa anche attraverso queste azioni, che talvolta hanno un prezzo. I 55 euro di spese per il servizio di smaltimento coprono un periodo che va dal primo marzo al 31 dicembre. Per chi fa una scelta diversa, c'è sempre a disposizione l'isola ecologica. A quei cittadini, e sono pochi, che hanno acquistato il bidone negli ultimi mesi, verrà scontato quest'anno il prezzo del servizio. L'obiettivo primario era quello di non aumentare la tariffa rifiuti per tutti. Ma è anche un ulteriore passo verso un altro grande obiettivo, che è la riduzione della produzione complessiva dei rifiuti». Sul fronte evasione, «i tempi per la riscossione dei crediti sono spesso estremamente lunghi, ma d'altro canto abbiamo deciso di non aderire alla proposta fatta dal governo – altro punto all'ordine del giorno lunedì sera – sulla “rottamazione” delle cartelle, perchè siamo contrari ad una sanatoria a favore dei furbi». Altro tema caldo, l'aumento delle rette della scuola dell'infanzia e del nido. «La Fondazione Enti morali aveva già annunciato che certi costi erano cresciuti, e pertanto sarebbero state ritoccate le rette, così come l'introduzione del pagamento della mezz'ora di ingresso anticipato, dalle 8 alle 8.30. E' stato detto che il Comune non ha erogato contributi negli ultimi due anni, ma non è vero – ha spiegato Coccoli -: la verità è che lo scorso anno abbiamo “tagliato” circa 10 mila euro rispetto a quanto riconosciuto negli anni precedenti. Ma dall'inizio del nuovo anno scolastico siamo tornati alla stessa cifra del passato. Le rette, ferme da 7 anni, sono aumentate di 19 euro, passando da 191 a 210 euro al mese. Un aumento che aiuterà l'ente a sopportare i pesanti aumenti energetici». •.

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