Roncadelle in lacrime: teneri disegni e parole in ricordo di Mohammed

di Francesco Gavazzi
La scuola elementare frequentata dal piccolo Mohammed
La scuola elementare frequentata dal piccolo Mohammed
La scuola elementare frequentata dal piccolo Mohammed
La scuola elementare frequentata dal piccolo Mohammed

Un tenero pensiero, una frase toccante, un disegno delicato. Tutti gli alunni della scuola Gianni Rodari di Roncadelle hanno voluto ricordare ieri in aula il loro compagno Mohammed il bambino di sei anni morto giovedì dopo tre giorni di agonia nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. IL PICCOLO era sentito male lunedì mentre usciva dalla scuola. Ricordare il compagno fa parte del percorso di sostegno con uno psicologo che sta assistendo i bambini e le insegnanti del bambino e con la presenza di un mediatore culturale, per sostenere la famiglia. In particolare della mamma e la sorella maggiore di Mohammed vengono seguite dai volontari dell’associazione Zavidovici. Le cause dell’arresto cardiocircolatorio fatale al bimbo saranno chiarite dagli accertamenti medico legali. La vittima aveva dei problemi cardiaci congeniti che non facevano certo temere per la sua vita. Anche perché era assiduamente seguito da professionisti e medici. La madre 33enne del piccolo, operatrice sanitaria nella Casa di riposo lunedì era stata la prima, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, a soccorrere il figlio, ed era riuscita a rianimarlo sul marciapiede fuori da scuola e davanti ai compagni di classe pietrificati e alla sorellina in lacrime. È RIUSCITO solo a gridare «mamma» e poi ha perso i sensi. Trasportato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, le sue condizioni erano apparse subito disperate. La comunità di Roncadelle ha pregato per un miglioramento delle condizioni. E invece con il passare delle ore le speranze si sono sempre più ridotte fino a spegnersi definitivamente nel pomeriggio di quando la notizia del decesso è arrivata proprio ai maestri del bambini. Moltissime le manifestazioni di solidarietà nei confronti della famiglia da parte della comunità marocchina residente in città e nell’hinterland. I connazionali dei genitori del piccolo Mohammed si sono ritrovati ieri Brescia per un momento di preghiera che verrà ripetuto nella giornata di oggi. La famiglia non ha ancora deciso se Mohammed riposerà in Nordafrica o se sarà sepolto nel bresciano.

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