Sorpreso con i lacci e con le reti a un passo dal Parco di Bacco

di P.BAL.
Le armi, i lacci, le munizioni e le reti da uccellagione del bracconiereGli uccelli protetti congelati sequestrati al rezzatese
Le armi, i lacci, le munizioni e le reti da uccellagione del bracconiereGli uccelli protetti congelati sequestrati al rezzatese
Le armi, i lacci, le munizioni e le reti da uccellagione del bracconiereGli uccelli protetti congelati sequestrati al rezzatese
Le armi, i lacci, le munizioni e le reti da uccellagione del bracconiereGli uccelli protetti congelati sequestrati al rezzatese

Reti da uccellagione e lacci per lo strangolamento di cinghiali e volpi a pochi metri da un parco in cui giocano i bambini e da un monastero francescano. Succedeva a Rezzato, tra gli alberi della collinetta del Parco di Bacco e a ridosso dei vigneti sottostanti il luogo di culto. Succedeva chissà da quanti anni, visto che il trappolatore, preso domenica mattina mentre poco più sopra si svolgeva la messa, di anni ne ha 72 e abita a pochi metri dal sito di trappolaggio. Un sito scoperto nell’inverno del 2019 dai volontari della Lega per l’abolizione della caccia di Brescia. Allora, in piena migrazione, avevano trovato due reti in funzione, ma il tentativo di sorprendere il proprietario fatto dai carabinieri forestali era purtroppo andato a vuoto. Da quel primo contatto l’uccellatore di Rezzato non è mai stato dimenticato, e i volontari dell’associazione sono tornati più volte a controllarne l’attività. Fino alla svolta dei primi giorni di questo mese, quando tra il parco e il monastero è stata segnalata alla Lac la presenza di lacci in acciaio. Domenica mattina le guardie venatorie volontarie della Lac hanno organizzato un appostamento, e si sono trovate faccia a faccia col 72enne arrivato sulle sue trappole imbracciando una doppietta: pensava probabilmente di dover finire qualche preda solo parzialmente strozzata dai cavi. IN POCHI minuti a Rezzato sono arrivati i carabinieri forestali della stazione di Gavardo, e per l’uomo sono iniziati i guai. I militari hanno rimosso i lacci - una dozzina - e controllato la casa del proprietario, scoprendo che è un cacciatore col permesso di porto di fucile ma senza licenza per il mancato versamento della quota (mancavano anche assicurazione, iscrizione all’Ambito, tassa regionale e governativa, motivo per cui le guardie hanno elevato contro di lui contestazioni amministrative per un totale di 1.168 euro), che nascondeva nel congelatore decine di capinere e pettirossi e che oltre a tre reti da uccellagione deteneva anche tre cartucce a palla unica non dichiarate. Oltre a denunciarlo per caccia con mezzi vietati e detenzione di specie protette, gli hanno anche portato via la doppietta e una carabina ad aria compressa in quanto «persona non idonea alla detenzione di armi». •

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