MANERBIO

Stalking «hard» nella Bassa in rete foto intime della moglie

di Mario Pari
Anche minacce pesanti e pedinamenti quando il rapporto di coppia è entrato in crisi Ben dodici le denunce presentate ai carabinieri contro l'uomo prima del processo
Palazzo di giustizia: processo per una vicenda di stalking particolare
Palazzo di giustizia: processo per una vicenda di stalking particolare
Palazzo di giustizia: processo per una vicenda di stalking particolare
Palazzo di giustizia: processo per una vicenda di stalking particolare

Stalking con un risvolto anche pornografico. Ma non solo. È certamente una vicenda pesante secondo l'accusa quella tornata ieri davanti al giudice monocratico del tribunale di Brescia.
UNA BRUTTA situazione che nasce da un matrimonio andato in crisi a Manerbio. Con il marito che, secondo la ricostruzione investigativa, inzia a manifestare comportamenti persecutori nei confronti della donna. Si arriva a minacce pesanti, pare compaia anche un coltello. E fioccano, nei confronti dell'uomo, anche le denunce. Quelle presentate ai carabinieri di Manerbio, prima del processo, sarebbero ben 12. E altre sono state presentate dopo. L'uomo accusato di stalking avrebbe anche pedinato la vittima, comportamento tra i più diffusi da parte di chi compie atti persecutori.
Ieri quindi la seconda udienza . In realtà la prima era stata solo un'udienza filtro. Nel vivo del processo si è entrati ieri con la deposizione della vittima. Poi è venuta, particolarmente tecnica, quella di un agente della Polizia postale di Brescia che ha parlato dei file su cui si è lavorato. Ma soprattutto ha sottolineato che un ottimo esito è stato dato dalla perquisizione a cui è stato sottoposto l'imputato. Perquisizione che ha consentito di scoprire un hard disk esterno e un tablet.
Due strumenti informatici che ricoprirebbero un ruolo chiave nella vicenda. L'hard disk esterno conteneva foto scattate alla moglie in posizioni intime durante il matrimonio. Il tablet è stato rilevante per dimostrare la tesi dell'accusa secondo cui l'imputato avrebbe creato falsi profili su un social network e proposto le foto ad amici e conoscenti della moglie. Due di loro a quanto si è appreso hanno accettato l'offerta, ma solo per documentare il comportamento dell'attuale accusato di stalking.
Sotto accusa anche altre presunte diffusioni, sempre informatiche, poco eleganti delle fotografie. In ogni caso, per la donna questi sono stati anni molto pesanti, condizionati tanto da stalking classico quanto da quello delle «nuove frontiere»informatiche. Il processo è stato aggiornato al 16 marzo prossimo.

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