il caso

Castegnato, stangata sulle bollette: i cittadini passano al contrattacco

di Cinzia Reboni
Stasera, martedì 28 giugno, un'altra assemblea per studiare le mosse contro i rincari del 266%. Ingaggiato un gruppo di esperti «Il costo del teleriscaldamento non può superare quello del gas». Già 560 firme in calce alla petizione
La centrale del teleriscaldamento di Castegnato gestito dalla Cogeme
La centrale del teleriscaldamento di Castegnato gestito dalla Cogeme
La centrale del teleriscaldamento di Castegnato gestito dalla Cogeme
La centrale del teleriscaldamento di Castegnato gestito dalla Cogeme

A Castegnato nessuna schiarita sul caso del teleriscaldamento bollente. Stasera gli utenti, sostenuti nella loro battaglia da Legambiente, torneranno a riunirsi in assemblea per varare una strategia comune per raffreddare le bollette triplicate. Nel frattempo, sono già state raccolte 560 firme – nel paese dell'Hinterland sono circa 300 le famiglie collegate al teleriscaldamento – per protestare contro il caro-tariffe. «Abbiamo chiesto un incontro con il nuovo presidente di Cogeme, Giacomo Fogliata – spiega Silvio Parzanini, presidente del Circolo Legambiente Franciacorta -. Avevamo già preso contatto con Dario Lazzaroni, ma essendo in scadenza di mandato non avrebbe comunque potuto prendere impegni. Con l'aiuto di un team di esperti, inoltre, stiamo facendo le verifiche, in modo da sostenere le nostre ragioni con argomentazioni oggettive». Sarebbero due le anomalie sottolineate dagli utenti. «Secondo l’authority Arera, il costo del teleriscaldamento non deve mai superare quello del gas – afferma Parzanini -. Le famiglie di Castegnato, invece, in alcuni casi hanno subìto un “ritocco” del 266% in più in un anno, a fronte di un aumento del costo del gas del 168%. Una famiglia media ha infatti visto lievitare il costo del teleriscaldamento dai 308 euro del primo trimestre 2021 ai 961 euro del periodo gennaio-marzo 2022. La bolletta è praticamente triplicata e i numeri da capogiro non si spiegano semplicemente con l'aumento delle materie prime. Il costo è passato da 0,09957 euro a kilowattora di inizio 2021 ai 0,174950 euro di fine anno, fino agli attuali 0,26455 euro, decisamente più alto rispetto ad altre realtà anche della nostra provincia».

Ma non è tutto. Secondo Legambiente - che ha raccolto l'appello dei cittadini inviando una petizione che chiede al Comune, in quanto socio di Cogeme, di attivarsi per procedere a ricalcolare le tariffe applicate nell'ultimo anno, allieneando il prezzo a quanto stabilito dalle direttive e dal mercato dell'energia - «le famiglie hanno in mano un contratto che precisa che le tariffe sono fissate dal Comune, sentita Cogeme. L'Amministrazione civica non può non intervenire». «La dizione riportata sul contratto è fuorviante – replica il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi -: non è il Comune a stabilire le tariffe, e non esiste una delibera o una determina. Cogeme gestisce un impianto municipale, ma le modalità di calcolo spettano unicamente a loro». I rincari in bolletta «sono dovuti sicuramente all'aumento delle materie prime – aggiunge Cominassi -. Proprio per questo bisognerebbe fare un uso più parsimonioso, almeno in questo periodo, degli impianti alimentati a gas». In ogni caso, «so che qualche cittadino si è rivolto direttamente a Cogeme per avere delucidazioni. Da parte mia, non mi sono mai sottratto al confronto: se mi invitano alle assemblee, potrò portare il mio contributo. Ma questo non è ancora avvenuto».

Gran parte dell'energia erogata all'utenza dalla rete di teleriscaldamento di Castegnato viene recuperata dalle Fonderie Reboldi. Una soluzione – si legge sul sito di Cogeme - «in grado di garantire vantaggi di classificazione energetica delle abitazioni, minori emissioni in atmosfera con una drastica riduzione di emissioni di Co2, pari a circa 580 tonnellate all'anno, e significativi risparmi economici». Ma, evidentemente, non per i cittadini. E con il perdurare della guerra in Ucraina, in autunno la situazione potrebbe peggiorare.•.

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