Tir di rifiuti radioattivi. Residenti in apprensione

di Cinzia Reboni
I rifiuti radioattivi erano diretti all’Electrometal che era ovviamente all’oscuro della contaminazione del carico bloccato dalla Polizia stradale
I rifiuti radioattivi erano diretti all’Electrometal che era ovviamente all’oscuro della contaminazione del carico bloccato dalla Polizia stradale
I rifiuti radioattivi erano diretti all’Electrometal che era ovviamente all’oscuro della contaminazione del carico bloccato dalla Polizia stradale
I rifiuti radioattivi erano diretti all’Electrometal che era ovviamente all’oscuro della contaminazione del carico bloccato dalla Polizia stradale

Il Tir con un carico di materiale «radioattivo» proveniente da Nocera Inferiore e diretto a Castegnato era stato intercettato alla barriera autostradale di Brescia Centro. Il camion, carico di sacchi di scorie da demolizione - i cosiddetti «big bag» - con livelli di radioattività più alti del consentito, era stato fermato dagli agenti della Polizia stradale di Montichiari il 6 maggio per un normale controllo, prima di essere bloccato definitivamente e messo sotto sequestro. Il mezzo pesante era stato scortato fino a una ditta di metalli ferrosi, poco distante dal casello autostradale, per essere sottoposto ai controlli e risalire ai livelli di Becquerel e al tipo di contaminante radioattivo. A distanza di oltre due mesi il destinatario di quel carico «pesante» ha un nome: è la Electrometal, azienda specializzata da oltre vent'anni nel trattamento e recupero di rifiuti pericolosi e non, provenienti da differenti processi industriali, acquisita al 90% dal Gruppo A2A nel dicembre del 2019. Nessuno, sia chiaro, punta il dito contro l'azienda, che sicuramente era all'oscuro della contaminazione dei rifiuti. Ma le famiglie che abitano attorno all'impianto chiedono spiegazioni e rassicurazioni. Con una lettera indirizzata alla Provincia, al Comune di Castegnato, ad Arpa, Ats e A2A Ambiente -, 49 residenti nel quartiere di via Palestro sottolineano «i rischi insiti in questi tipi di lavorazioni» e sollecitano «la rapida predisposizione di un progetto di trasferimento dell’azienda in altro luogo idoneo per queste lavorazioni pericolose per i lavoratori e i cittadini residenti». Il «caso» del Tir diretto alla Electrometal è stato la punta dell’iceberg che ha rimesso in moto la mobilitazione degli abitanti del quartiere, preoccupati soprattutto del fatto che, ad oggi, non è stato chiarito se altri carichi provenienti dalla Campania erano già arrivati e trattati dall’azienda. «La qualità della vita di chi abita in località Buca di via Palestro a Castegnato da anni è condizionata dalla presenza a ridosso delle loro case della Electrometal, che tratta 107 mila tonnellate all’anno di rifiuti anche pericolosi, e che determina quotidianamente presenza di polveri, odori, fumi, vapori e rumori, segnalati costantemente alle autorità, ma senza alcun risultato - sostiene il presidente del Circolo Legambiente Franciacorta, Silvio Parzanini -. Dalla fine del 2019 l’Electrometal è di fatto un’azienda di A2A Ambiente, che si propone come azienda leader che ha come “mission” la sostenibilità ambientale, e che perciò consideriamo sensibile sul tema». Secondo i firmatari «ci sono le condizioni per risolvere finalmente questo annoso e grave problema ambientale e sanitario che affligge questa comunità che ha diritto di vivere in salute e in sicurezza. L’utility ha le risorse e le competenze per far svolgere queste attività in piena sicurezza, in luoghi idonei lontani dalle civili abitazioni». «L’attenzione è massima e c’è tutta l’intenzione di far luce sull’episodio - commenta il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi -. Le indagini sono ancora in corso e si attendono i risultati dell’Arpa. L’azienda ha nominato un esperto in radioprotezione e, da quanto riferito, è stato rilevato che le concentrazioni di isotopi naturali hanno tassi di radioattività inferiori ai limiti di legge. Bisogna capire se c’è stato del dolo all’origine, o se l’incidente sia dovuto ad una casualità. Verosimilmente, non il tutto il materiale trasportato dal camion, proveniente dalla bonifica di un sito campano, è radioattivo, ma soltanto una parte che potrebbe essere finita accidentalmente nel carico».•.

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