«Un pilastro della comunità Vicini al dolore di Carolina»

Per papà e figlia in sella alla moto non c’è stato nulla da fare
Per papà e figlia in sella alla moto non c’è stato nulla da fare
Per papà e figlia in sella alla moto non c’è stato nulla da fare
Per papà e figlia in sella alla moto non c’è stato nulla da fare

Erano inseparabili, accomunati da una grande passione per le moto e per le camminate sulle nostre montagne. Ma un destino tremendo in pochi secondi ha spezzato la vita di un padre, il cinquantacinquenne Danilo Ghitti e della sua unica amata figlia, la ventiseienne Chiara Ghitti. Non erano conosciutissimi a Travagliato ma la cittadina è rimasta attonita e sconvolta alla notizia del doppio gravissimo lutto. Tra i primi a esprimere il proprio cordoglio, il sindaco Renato Pasinetti, l’assessore Christian Bertozzi, il coordinatore del Gruppo Comunale di Protezione Civile Roberto Berardelli e gli altri volontari del gruppo. Danilo Ghitti era noto soprattutto per gli anni di generoso servizio come volontario nella protezione civile. Danilo vi aveva dedicato ben 5 anni della propria vita. Chi lo conosceva lo ricorda intento con gli altri volontari a tagliare e spostare le piante cadute o pericolanti dopo nubifragi, alluvioni e trombe d’aria. Insieme alla moglie Carolina e alla figlia Chiara abitava in via Togliatti in un appartamento del complesso di edilizia residenziale pubblica dell’Aler. Qualcuno ricorda anche il suo impegno a sostegno delle popolazioni mantovane ed emiliane colpite dal tremendo terremoto del 2012: riuscì infatti a organizzare una raccolta di bottiglie d’acqua minerale che si unirono alle derrate alimentari, alla pasta e allo scatolame raccolti dai volontari della protezione civile travagliatese in collaborazione con il Comune e anche alcuni esercenti travagliatesi. Il tutto fu poi consegnato direttamente dai volontari della protezione a quelle popolazioni martoriate. Due anni fa Danilo era stato promosso caporeparto all’azienda dove lavorava da tanti anni, l’Alfa Acciai. Di qui a fronte di impegni e responsabilità lavorative ormai accresciute la decisione, pur sofferta, di lasciare la protezione civile. Lui era uno che nella protezione civile aveva sempre dato tutto, chi lo conosce spiega che per lui era inconcepibile restare nel gruppo senza dare la solita massima disponibilità e il solito grande contributo. A ricordare Danilio e Chiara ieri anche il mesto suono della campane della chiesa parrocchiale che hanno rintoccato più volte. Il sindaco Renato Pasinetti ha espresso il cordoglio dell'Amministrazione comunale a «una moglie e a una mamma che resta senza la sua famiglia, perdendo ciò che ha di più caro. Come sindaco ho contattato poche ore dopo la disgrazia Carolina Cavallini. È stata una chiamata straziante ma doverosa, per mettere a disposizione della vedova tutti gli strumenti di sostegno che possono essere necessari in questi casi». Il sindaco si è detto «distrutto dalla notizia. Se ne va una persona buona e preziosa per la comunità di Travagliato». •. Paolo Tedeschi e Massimiliano Magli

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