Un viaggio ecosostenibile sul pianeta da salvare

Il Festival Carta della Terra ha volutamente preso avvio ieri dalla ex discarica Pianera di Castegnato dove sta sbocciando un parco un didattico
Il Festival Carta della Terra ha volutamente preso avvio ieri dalla ex discarica Pianera di Castegnato dove sta sbocciando un parco un didattico
Il Festival Carta della Terra ha volutamente preso avvio ieri dalla ex discarica Pianera di Castegnato dove sta sbocciando un parco un didattico
Il Festival Carta della Terra ha volutamente preso avvio ieri dalla ex discarica Pianera di Castegnato dove sta sbocciando un parco un didattico

La Franciacorta, la Bassa e l’Hinterland graviteranno attorno al pianeta per scoprire nuovi stili di vita rispettosi delle risorse naturali. È iniziato ieri dall’ex cava Pianera di Castegnato il «viaggio» del Festival Carta della Terra promosso da Fondazione Cogeme. Una rassegna che coinvolge 24 Comuni intessuti «in una rete di promozione della sostenibilità», come ha sottolineato il sindaco Gianluca Cominassi ricordando la storia ventennale che lega Castegnato alla Carta della Terra attraverso uno dei suoi fautori, padre Vittorio Falsina. Il debutto del festival alla Pianera non è stata una scelta casuale. «Questi 47 mila metri quadrati di area, che negli anni ’60 erano una cava di prestito per la costruzione dell’autostrada A4 e poi sono diventati un “contenitore“ di rifiuti e di scarti industriali del Sin Caffaro, si stanno trasformando ora in un bosco didattico aperto soprattutto alle scuole», ha spiegato Cominassi. Seimila le essenze messe a dimora sul capping «e tra pochi giorni semineremo un mix di erba e fiori - ha aggiunto l’agronomo Emanuele Cabini -, non solo per rendere ancora più gradevole il paesaggio, ma perchè i fiori avranno il compito di attirare le api, con lo scopo di innalzare la biodiversità». Anche Francesco Pasini Inverardi, nella duplice veste di sindaco di Passirano e presidente dell’associazione Terra della Franciacorta, ha sottolineato l’importanza dell’intervento alla Pianera, «che ha fatto scuola anche per la Vallosa, altro grave problema che sta per risolversi grazie al finanziamento del ministero». Al varo del festival era presente anche il commissario straordinario del Sin Caffaro, Roberto Moreni. «Questi interventi sono necessari per il territorio - ha sottolineato -, ma la priorità è quella di farli “vivere“». Ripartenza e speranza sono state le parole utilizzate anche da Eugenia Giulia Grechi, consigliere di Fondazione Cogeme, che insieme a Laura Del Bono ha illustrato un festival «che parte dalla Terra per riscoprirla grazie ad iniziative pensate per essere fatte solo all’aperto. I Comuni che partecipano a questa sesta edizione vanno ben oltre il “territorio“ di Cogeme: penso alle camminate e alle biciclettate, che hanno visto sindaci e assessori protagonisti nel creare una “rete“, perchè questo è il senso del Festival». «La Terra è una sola, e dobbiamo consegnarla ai nostri figli meglio di come l’abbiamo trovata noi - ha rimarcato Dario Lazzaroni, presidente di Cogeme -. La coscienza ecologica non deve lasciare spazio all’ipocrisia latente: sotto questa terra c’è un problema che tutti devono affrontare in modo responsabile».•.

Suggerimenti