Viaggio on line alla scoperta del nome delle vie

di Luca Andrea Masserdotti
Via degli Alpini a Mazzano dedicata alla nascita delle penne nere
Via degli Alpini a Mazzano dedicata alla nascita delle penne nere
Via degli Alpini a Mazzano dedicata alla nascita delle penne nere
Via degli Alpini a Mazzano dedicata alla nascita delle penne nere

Quale è l’origine dei nomi delle vie di Mazzano? Come sono state pensate le intitolazioni? E a quando risalgono? Domande alle quali Stefano Monteverdi, appassionato di storia locale, da tempo risponde ai suoi concittadini sul giornale parrocchiale; ora ha deciso di allargare la diffusione rivolgendo a Facebook e nel gruppo del Comune in modo da permettere a molte più persone di conoscere la storia del paese. L’intitolazione di una via è decisa da una Commissione costituita di persone sensibili e attente alla memoria storica del territorio che sceglie attentamente i personaggi e gli episodi da ricordare. Questa funzione educativa si trasformava in passato in un «libro aperto per l’educazione dei cittadini», sostiene Monteverdi, mentre ora prevale spesso l’omaggio postumo e nulla di più. Tra le vie raccontate nelle prime puntate ad esempio si parla di via IV Novembre, che celebra la fine del primo conflitto mondiale per l’Italia, di via degli Alpini, in ricordo del primo corpo di fanteria da montagna del mondo e di via Amedeo Avogadro, dedicata al celeberrimo fisico inventore dell’omonima legge, che ha portato il sistema decimale nel Regno d’Italia. A DESTARE particolare attenzione, anche rispetto al territorio, sono via vescovo Antomelli e via Calchera. La prima ricorda Ludovico Antomelli, famoso membro dell’Ordine dei francescani che nella vita ha collaborato con Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica. Il ruolo di Antomelli è stato centrale anche nella ricostruzione di numerosi conventi di tutta la provincia e nella sua carrieraè stato prima vescovo in Libia e quindi a Lodi, dove rimarrà fino alla morte. Anche via Calchera ha mostrato particolare interesse, perché grazie al suo nome è possibile risalire a un passato lontanissimo. Già ai tempi dei romani il luogo in cui si cuoceva la pietra calcarea era proprio la calchera, che ha assunto un ruolo fondamentale nel settore edilizio per la produzione della calce. Chiaramente in un paese come Mazzano per la sua vicinanza alle cave una scelta di questo genere rivela il legame con le calchere esistenti fino a quando non sono state sostituite dall’industria. L’impegno di Stefano Monteverdi rimanda al desiderio di scoprire e alla curiosità, perché «conoscere le cose, tutte le cose, è sempre utile» e nel caso dei mazzanesi più si conosce il paese più «è probabile che lo sentiamo ancora di più come nostro». •

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