La caccia al batterio prosegue nelle falde

di Valerio Morabito
Il direttore generale di Ats Carmelo Scarcella e Fabrizio Speziani
Il direttore generale di Ats Carmelo Scarcella e Fabrizio Speziani
Il direttore generale di Ats Carmelo Scarcella e Fabrizio Speziani
Il direttore generale di Ats Carmelo Scarcella e Fabrizio Speziani

Valerio Morabito «L’epidemia è in declino, ma dobbiamo identificare le fonti della diffusione per impedire che in futuro si ripetano episodi simili». Il direttore generale dell’Ats di Brescia Carmelo Scarcella ha voluto personalmente rassicurare la popolazione e illustrare l’imponente mobilitazione delle autorità sanitarie nell’emergenza sanitaria che dall’inizio di settembre ha investito la Bassa orientale. Non a caso lo ha fatto nel corso di un incontro nella sala consiliare di Calvisano, uno dei paesi più colpiti dalla polmonite batterica e dalla legionella, due patologie che si sono sovrapposte complicando la situazione. SUL FRONTE del morbo del legionario cominciano ad emergere delle certezze scientifiche. I batteri riscontrati in un gruppo di pazienti sono stati messi in relazione con quelli isolati nelle torri di raffreddamento delle due aziende di Carpenedolo e Calvisano: si tratta della legionella pneumophila sierogruppo 2-14, una variante rispetto a quella rilevata con maggiore frequenza in Italia. LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO si sta concentrando nella zona rossa, ovvero tra i 7 paesi con più alto tasso di casi. Si incrociano tutti i dati dei pazienti colpiti per trovare dei punti in comune come residenza, abitudini e patologie pregresse. Sul fronte dei potenziali rischi di contaminazione delle aziende, ma non solo, Carmelo Scarcella ha annunciato che «Ats e l'Aib stanno mettendo a punto delle linee guida in modo da gestire al meglio le questioni igienico-sanitarie. Chiederemo una mappatura delle torri di raffreddamento ai territori coinvolti dall'epidemia». L’aspetto più complesso è quello della polmonite batterica che ha presentato picchi anomali inediti sul territorio nazionale. La diffusione della legionella è rimasta nella media dei casi attesi. A questo proposito, il direttore sanitario di Ats Fabrizio Speziani, ha sottolineato che sono stati eseguiti «472 campionamenti, di questi 238 in case private e soltanto in 26 è stato scovato il batterio della legionella. Altri 65 campionamenti hanno riguardato gli acquedotti, 70 le aziende territoriali, 18 lungo il corso del fiume Chiese e 9 in una piscina comunale». Nel corso dell’incontro, il sindaco di Calvisano Giampaolo Turini ha spiegato come «l’Ats si è impegnata a fare dei controlli nella falda superficiale e nei pozzi a partire dalle prossime settimane». Il monitoraggio del territorio insomma prosegue senza tralasciare nessuna potenziale fonte di diffusione del batterio, comprese quelle che inizialmente erano state abbandonate. L’obiettivo è scoprire l’origine dell’epidemia che dopo l’ondata di contagi è in flessione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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