Le «ciber-zavorre»
scacciano l’incubo
della Sarneghera

L’ancoraggio che sarà fissato nei fondali con  i blocchi di calcestruzzo
L’ancoraggio che sarà fissato nei fondali con i blocchi di calcestruzzo
L’ancoraggio che sarà fissato nei fondali con  i blocchi di calcestruzzo
L’ancoraggio che sarà fissato nei fondali con i blocchi di calcestruzzo

Qualcosa come 1200 tonnellate di calcestruzzo calate negli abissi per esorcizzare la paura della Sarneghera, lo «tsunami» del Sebino. Sulla tenuta del ponte di Christo vigilerà l’azienda Moretti Construction System di Erbusco, coadiuvata dalla Prefabbricati Camuna di Pisogne.

Duecentoventicinque parallelepipedi, ciascuno del peso variabile tra le 5 e le 7 tonnellate, di 2 metri e 20 centimetri per lato e un’altezza di 45 centimetri, verranno posizionati in queste settimane nei punti prefissati secondo una precisa geometria e alla giusta distanza, in modo da «zavorrare» la passerella.

Per capire esattamente il lavoro di «cucitura» tra acqua e suolo bisognerebbe fare un’immersione subacquea. Il ponte sulla superficie del Sebino verrà fissato a dei tiranti, agganciati alle zavorre posizionate in fondo al lago - che raggiunge oltre 90 metri di profondità - attraverso anelli di ancoraggio di 30 centimetri di diametro.

COMPLICATO? Non per la Moretti Construction System - divisione della Moretti Building on Human Values dedicata alle strutture prefabbricate in calcestruzzo e legno lamellare, 270 dipendenti -, che negli ultimi anni ha costruito più di 400 edifici industriali e trecento fra cantine vinicole, immobili residenziali e aree commerciali.

«L’opportunità di questa nuova collaborazione è nata grazie al contatto diretto con il team tecnico di Christo - spiega l’amministratore delegato Evans Zampatti -, che, in seguito ad alcune ricerche sui possibili partner a chilometro zero, ha apprezzato la qualità e il valore delle soluzioni che la nostra azienda ha saputo offrire nel corso della sua storia cinquantennale». Una storia che conta peraltro numerose collaborazioni con artisti, ingegneri e architetti di tutto il mondo. «Il problema caso mai è stato il tempo a disposizione: abbiamo dovuto realizzare a tempo di record forme non standard per adattarle a The Floating Piers - continua Zampatti -. I primi venti pezzi sono serviti per “testare“ il prodotto e capire se poteva funzionare, passando dalla teoria alla pratica. In realtà adesso stiamo procedendo velocemente e i tempi di consegna dei 175 ancoraggi commissionati alla nostra azienda verranno regolarmente rispettati». Il ponte di Christo andrà ad arricchire l’«albo d’oro» dell’azienda di Erbusco. «Un mese fa abbiamo inaugurato l’Arese shopping center, nato su una porzione importante dell’area dell’ex Alfa Romeo, mentre stiamo completando la realizzazione dell’outlet district di Locate, già pronto al 70%», spiega Zampatti. Tra le realizzazioni più importanti che portano la firma Moretti, anche il padiglione del Principato di Monaco all’Expo 2015, lo shopping center Iguatemi di Fortaleza, con la più grande copertura in legno lamellare del Brasile, e il centro stampa Prinovis di Liverpool. Altri 50 ancoraggi prodotti dalla Prefabbricati Camuna di Pisogne sono già stati consegnati, «ma dovremo sicuramente produrne altri da qui alla conclusione dell’opera», spiega Giacomo Rizzi, amministratore dell’azienda fondata nel 1956, che conta 50 addetti.

I «grandi numeri» rappresentati dalla stazza e dal numero complessivo dei plinti in calcestruzzo, però, non spaventano. Niente è impossibile per il ponte di Christo. Nemmeno far scendere quei 225 parallelepipedi pesanti come un elefante attraverso dei semplici... palloni. La «tecnica» del posizionamento dei manufatti in fondo al lago è stata spiegata dallo stesso artista: «Enormi palloni riempiti di aria compressa, grandi fino a 4 metri di diametro, galleggiando a pelo d'acqua e trasportati dalle barche, sorreggono i manufatti fino ad arrivare nella posizione esatta in cui vengono sganciati: il pallone si sgonfia e l’ancoraggio scende». Una semplicità perfino disarmante. Del resto, quando parla di The Floating Piers, Christo spiega che «cerchiamo di fare progetti lineari, senza ricorrere a grandi marchingegni». C.REB.

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