Ritrovato un nuovo
tassello del «tesoro»
di San Martino

di Cinzia Reboni
Il restautore Leonardo Gatti all’opera sull’altare della chiesa
Il restautore Leonardo Gatti all’opera sull’altare della chiesa
Il restautore Leonardo Gatti all’opera sull’altare della chiesa
Il restautore Leonardo Gatti all’opera sull’altare della chiesa

Un altro prezioso tassello del patrimonio storico artistico bresciano tornerà presto a risplendere. Il «tesoro» della chiesa di San Martino a Sabbio Chiese sta per tornare completamente alla luce. I lavori di restauro dello splendido edificio medievale - partiti dall’ancona lignea dell’altare maggiore - si sono ora spostati sul polittico quattrocentesco, rimasto nascosto per secoli dalla pala. Dopo tre anni, è stato finalmente trovato l’accordo con la Sovrintendenza di Brescia e potrà dunque essere ultimato un lavoro iniziato addirittura nel 2015, quando, nel momento di togliere la cinquecentesca pala di San Martino dall’altare maggiore, il restauratore Romeo Seccamani scoprì un polittico in muratura, con importanti colonne, risalente alla prima metà del Quattrocento e rimasto «nascosto» per secoli. Un’opera di pregio assoluto - raffigurante la Madonna con il Bambin Gesù al centro e san Martino e santo Stefano ai lati, e due medaglioni nei quali sono raffigurati san Rocco e san Sebastiano - che nella nostra provincia può essere paragonata soltanto a quelle di Carpenedolo e Idro.

 

PROPRIO LA NECESSITÀ di far coesistere l’ancona lignea del Cinquecento con il polittico quattrocentesco ha rappresentato il «nodo» dello studio della Sovrintendenza, ora finalmente sciolto. Il restauro, commissionato dalla parrocchia di San Martino guidata da don Dino Martinelli, su progetto dell’architetto Michele Brugnoni di Ponte Caffaro, e reso possibile anche grazie al contributo di 12 mila euro della Fondazione della Comunità Bresciana, è stato affidato allo staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti. «Si tratta di un intervento impegnativo e dalle notevoli difficoltà tecniche - spiega Gatti -. Dopo aver esaminato diverse possibili soluzioni, è prevalsa la scelta di spostare in avanti di poco più di un metro l’ancona lignea dell’altare maggiore, così da aprire, sui fianchi, uno spazio per poter ammirare il polittico in tutta la sua bellezza. L’ancona lignea è in pessime condizioni, anche perchè intaccata dai tarli: verrà dunque risanata e consolidata, e subito dopo ripulita e completamente restaurata sia nelle policromie che nelle dorature».

 

DOPO AVER SMONTATO la soasa, è iniziato il delicato lavoro per riportare alla luce i colori e le splendide immagini tipiche dell’espressione artistica della prima metà del Quattrocento del polittico. «La complessa operazione di restauro non interesserà soltanto la parte decorata dai preziosi affreschi, ma l’intera struttura muraria - sottolinea Gatti -. Sul retro è riapparso anche un pezzo dell’antico pavimento quattrocentesco in cotto, che sarà anch’esso recuperato, protetto da una lastra di cristallo e illuminato». «Per la prima volta si vedono tutte le figure nella loro interezza - conclude Gatti parlando del polittico -. Lunedì scorso è stata smontata la soasa ed è stata messa in sicurezza la parte già visibile dell’opera in granito. Ora verrà dedicata una particolare cura alla parte bassa, che sarà riportata, con una speciale tecnica innovativa, al suo splendore originario». I lavori si concluderanno in autunno.

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