Abuso d’ufficio, assoluzione lampo per il sindaco Podavitte

di M.P., M.MA.
Il municipio di Urago d’Oglio
Il municipio di Urago d’Oglio
Il municipio di Urago d’Oglio
Il municipio di Urago d’Oglio

Il fatto non sussiste: per questo Antonella Podavitte, sindaco d’Urago d’Oglio, è stata assolta dall’accusa d’abuso d’ufficio. Un’assoluzione arrivata ieri al termine del processo davanti alla prima sezione penale del tribunale, presidente Roberto Spanò. QUELLO CELEBRATO ieri si è rivelato un processo lampo, con l’accusa, rappresentata dal pm Fabio Salamone, che ha chiesto l’assoluzione del sindaco Podavitte. A questo passaggio si è arrivati sulla base delle memorie che l’avvocato Aronne Bona ha depositato per conto della propria assistita. Antonella Podavitte era accusata d’abuso d’ufficio perchè avrebbe incaricato per più anni Cogeme dello smaltimento dei rifiuti urbani senza ricorrere a un bando, ma con una serie di ordinanze contingibili e urgenti. Questo, sulla base della ricostruzione a cui si è proceduto durante le indagini, avrebbe portato a Cogeme un «vantaggio ingiusto» per circa 400mila euro. Il processo ha però stabilito che il fatto non sussiste e che quindi non ci sono stati ne l’abuso d’ufficio e tanto meno il vantaggio ingiusto a Cogeme. Quindi è arrivata l’assoluzione del sindaco. Nelle ore successive alla lettura della sentenza il primo cittadino ha commentato: «Anzitutto è vergognoso l'accanimento nei miei confronti, con ben tre denunce alla Procura sullo stesso argomento, quasi a prendere per sfinimento la Giustizia italiana. Ma poi – spiega – su un rinnovo del contratto a Cogeme che loro stessi, come da convenzione firmata, avevano ammesso alla proroga e addirittura per 5 anni e non tre come nel mio caso». Il sindaco precisa anche di non aver fatto ricorso a tale proroga per ragioni di comodità, ma di urgenza Podavitte ha annunciato che «non lascerà correre i tentativi dei suoi avversari politici di infangarla». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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