Addio Cino Anelli,
Desenzano perde
un amico

di Valentino Rodolfi
L’ex sindaco di Desenzano Felice «Cino» Anelli: si è spento ieri sera
L’ex sindaco di Desenzano Felice «Cino» Anelli: si è spento ieri sera
L’ex sindaco di Desenzano Felice «Cino» Anelli: si è spento ieri sera
L’ex sindaco di Desenzano Felice «Cino» Anelli: si è spento ieri sera

C’è tanta, tantissima gente con gli occhi lucidi a Desenzano, dopo che ieri sera si è sparsa la voce della scomparsa dell’ex sindaco Cino Anelli, Felice per l’anagrafe ma Cino per tutti. Due volte primo cittadino, dal 1998 al 2002 e poi di nuovo dal 2007 al 2012, era «il sindaco amico», come tutti lo ricordano per quel carattere schietto ma generoso, una presenza in centro storico dove ha sempre vissuto, così umano che quando amministrava la città, in certi momenti, era sembrato anche troppo umano per il mondo cinico e spigoloso della politica. Ma aveva saputo farsi rispettare, raccogliendo sempre un consenso ampio. Da qualche anno, tra alti e bassi, Cino Anelli non stava bene. Negli ultimi tempi, dopo la fine del lockdown, non era forse più uscito di casa e ieri sera si è scoperto il perchè: la malattia, un tumore, ha avuto il sopravvento. Funzionario di banca, classe 1942, di cultura liberale, era entrato in politica nel 1998, un po’ tirato per la giacchetta, convinto a fatica dagli amici a buttarsi nella mischia. Erano gli anni in cui nelle città non andavano già più di moda i candidati di partito: si cercavano candidati «puliti», non compromessi, vicini alla gente ma anche competenti, e Cino Anelli sicuramente aveva queste caratteristiche. Con il centrodestra sfidò il sindaco uscente Massimo Rocca, anche lui un fior di galantuomo, amico del Cino fin dall’infanzia: Anelli più sanguigno e ruspante, Rocca più compito con l’aplomb da gentleman inglese, diedero vita a una bella sfida che Anelli vinse al ballottaggio per 300 voti. Governò bene per 4 anni, ma entrò in contrasto con l’invasività dei partiti e alle elezioni successive si presentò da solo, con la sua lista «Comune Amico»: non vinse, ma senza di lui il centrodestra fu sconfitto. Tanto che nel 2007 il centrodestra lo richiamò, lo ricandidò, e lui vinse ancora, per governare Desenzano fino al 2012, quando si ritirò senza rimpianti dalla politica. Sempre presente nel cuore del paese, sereno e gentile con tutti, da qualche anno si godeva il tepore affettuoso della famiglia e la compagnia degli amici. Che da qualche tempo, parliamo di settimane o di pochi mesi, lo avevano perso di vista. Cino Anelli era gravemente malato, ormai senza più rimedio. Lascia la moglie Agnese, le figlie Alessandra e Laura, una famiglia adorata e tantissimi amici. Tanti quanti un’intera città. •

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