Agguato a colpi di
arma da fuoco.
Confermato il fermo del 22enne

di Mario Pari
I colleghi  di Simone Martinelli l’operaio  ferito  a Paratico Il passamontagna e la pistola sequestrate a casa del 22enne  Il sopralluogo nell’azienda teatro dell’agguato a mano armata
I colleghi di Simone Martinelli l’operaio ferito a Paratico Il passamontagna e la pistola sequestrate a casa del 22enne Il sopralluogo nell’azienda teatro dell’agguato a mano armata
I colleghi  di Simone Martinelli l’operaio  ferito  a Paratico Il passamontagna e la pistola sequestrate a casa del 22enne  Il sopralluogo nell’azienda teatro dell’agguato a mano armata
I colleghi di Simone Martinelli l’operaio ferito a Paratico Il passamontagna e la pistola sequestrate a casa del 22enne Il sopralluogo nell’azienda teatro dell’agguato a mano armata

Non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma non ha risposto e nemmeno rilasciato dichiarazioni spontanee. Semplicemente, non c’era. Michele Rinaldi, 22 anni, ieri mattina non è comparso davanti a giudice per l’interrogatorio di convalida del fermo. Il motivo? Da sabato è ricoverato in ospedale il responsabile del tentato omicidio nei confronti dell’ex collega Simone Martinelli raggiunto dai colpi di arma da fuoco esplosi dalla pistola impugnata da Rinaldi mentre venerdì mattina era al lavoro in un’azienda di Paratico. Il 22enne è stato fermato dai carabinieri poche ore dopo. Davanti al pm Donato Greco, nella caserma dei carabinieri di Chiari, Rinaldi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Questo nel corso dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto nella serata di venerdì. Michele Rinaldi è assistito dagli avvocati Elisa Franceschini e Matteo Domenighini. Proprio loro ieri mattina sono andati in carcere per l’interrogatorio di convalida, ma poco prima dell’inizio è stato comunicato loro che l’assistito non sarebbe stato presente. In particolare che, da sabato scorso, era ricoverato in ospedale. A quanto si è appreso le motivazioni andrebbero ricondotte a uno stato di agitazione che ha indotto al trasferimento nel reparto di psichiatria. Questo però, non ha impedito, secondo quanto previsto dalla legge, che l’interrogatorio avesse luogo. Da parte della difesa è stato chiesto al gip un possibile differimento della decisione sulla misura cautelare, proprio alla luce del ricovero in ospedale. In quanto alla convalida al situazione era quantomeno compromessa, alla luce di quanto accaduto a Paratico venerdì mattina. Poche ore dopo l’interrogatorio il gip aveva già depositato la decisione. Il fermo, secondo quanto previsto, è stato convalidato. Evidente che una volta rintracciato a Villongo, Rinaldi non poteva essere lasciato in libertà alla luce di quanto accaduto in mattinata. Ma il gip ha anche disposto che rimanga in ospedale fino al termine delle cure. Poi tornerà in carcere. In questo caso il rischio è quello della reiterazione del reato. Solo più avanti la difesa, eventualmente, potrà chiedere misure cautelari più blande. Mentre non è escluso che nel corso del procedimento si arrivi a una perizia psichiatrica. MICHELE RINALDI, del resto, venerdì mattina ha esploso sette colpi di pistola contro Simone Martinelli. La mira poco precisa dell’aggressore e la tempestività nel proteggersi con le mani della vittima si sono rivelate fondamentali per non riferire di un omicidio. Un tentato omicidio organizzato con tanto di targhe di cartone collocate su quelle vere dell’auto usata da Rinaldi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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